Sarebbe questa l’ultima trovata del Governo che, contrariamente da quanto promesso in campagna elettorale sul togliere le accise sui carburanti, con tanto di video gridati ai quattro venti, sta invece pensando di mantenerle e di equiparare le accise sul diesel a quella della benzina, con l’inevitabile aumento del costo del diesel ai distributori.
Se questa idea fosse confermata, anche perché il Governo non sa più dove prendere i soldi, visto che non vuole toglierli a ricchi e banche, si produrrebbe un aumento dei costi per i cittadini non inferiore alle 233 euro l’anno per i possessori di auto diesel.
A lanciare l’allarme è la Federconsumatori che ha già fatto due righe di conti, come si suol dire.
“L’ipotesi di aumentare le accise sul gasolio, emerse tra le righe del piano strutturale di bilancio predisposto in vista della prossima manovra, appare assurda, addirittura paradossale. Specialmente se si considera che il Governo che la propone è lo stesso che, finché era all’opposizione e in campagna elettorale ha reso l’abolizione delle accise sui carburanti uno dei suoi cavalli di battaglia.” Recita la nota della Federconsumatori
L’allineamento delle accise diesel/benzina (portando cioè l’attuale accisa sul gasolio da 0,617 a 0,728 euro) avrebbe sugli automobilisti e su tutti i cittadini un effetto disastroso.
“Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, in termini diretti, ogni automobilista subirebbe un aumento per il rifornimento di gasolio, di circa +112,00 euro annui.” Prosegue Federconsumatori, che aggiunge:
“Ma le ripercussioni più gravi si avrebbero per gli effetti indiretti di tale operazione, dal momento che in Italia circa l’84% delle merci è trasportato su gomma: l’aumento del costo del diesel produrrebbe un ulteriore aggravio dei beni di largo consumo pari a +121,00 euro annui a famiglia anche per quelle che non posseggono un’auto.” Puntualizza l’associazione di tutela dei consumatori
“L’aggravio totale, per una famiglia che ha un’auto diesel, ammonta a circa 233,00 euro annui. Quando non sono le tensioni in Medio Oriente a far lievitare i costi dei carburanti, spingendo al rialzo i prezzi dei beni, ci pensa quindi il Governo.” Aggiunge Federconsumatori
“Si tratta di un disegno inaccettabile da ogni puto di vista. Forse il Governo ci ha frainteso quando chiedevamo di intervenire sulle accise: rivendicavamo l’urgenza di un taglio delle accise sui carburanti, immediato e congruo, oppure la definizione di un’accisa mobile realmente efficace; nonché lo scorporo delle accise dall’applicazione dell’IVA sui carburanti, eliminando così l’iniqua imposizione di una tassa su un’altra tassa.” Conclude l’associazione di via Palestro