Italia Nostra sezione Castelli Romani torna sulla vicenda della compostiera di Albano. Una compostiera costata 600 mila euro per trattare 600 tonnellate l’anno di rifiuto umido, ma mai utilizzata.
“Presso l’isola ecologica del comune di Albano, risulta esservi collocata una rilevante attrezzatura di impianto per trattare 600 tonnellate l’anno di rifiuti, per la produzione di compost basata sull’uso della frazione umida dei rifiuti.” Afferma Italia Nostra.
“Purtroppo, ci duole constatare come, dopo pressoché due anni da quando l’apparecchiatura è stata acquistata e collocata nell’isola ecologica, sinora giace senza essere stata mai minimamente utilizzata. Insomma, è una sagoma che fa bella mostra di sé, senza che nessuno l’abbia mai messa in funzione e resa utile alla collettività, ignorata da tutti e senza che nessuno ne parli.” Prosegue la nota di Italia Nostra rappresentata da Enrico del Vescovo
“Ora ne parliamo noi: ci teniamo a sottolineare, infatti, come già da molti mesi abbiamo preso contatto con l’amministrazione del comune di Albano per affrontare tale circostanza e, l’associazione Italiana Compostaggio, che può vantare a buon diritto una notevole esperienza e competenza nel campo del compostaggio aerobico, che si è persino offerta di fornire assistenza e collaborazione per la messa in funzione dell’impianto” Precisa del Vescovo
“Come Italia Nostra Castelli Romani, dopo aver avuto già vari contatti, abbiamo chiesto all’assessore competente del comune di Albano un incontro con la società Volsca, che gestisce il servizio comunale rifiuti, per avere un confronto e chiarimento sulla questione, volendo offrire altresì aiuto e collaborazione. Trascorsi ormai già mesi dalla nostra richiesta, seppure rivolta informalmente, ma con chiarezza e determinazione, e ripetutamente, non abbiamo ricevuto, con nostro rammarico, la ben che minima risposta. Intanto i soldi pubblici spesi sono ancora là, nell’isola ecologica, senza aver prodotto alcunché di utile da circa due anni.“
Ma andiamo con ordine, riferendo i fatti con precisione, riguardo alla procedura che ha portato ad Albano l’impianto compostiera.
Con determina Dirigenziale n. G -10536 del 26 luglio 2017, la Regione Lazio ha emesso un bando per la concessione di contributi finanziari per le misure a favore delle attività di compostaggio e autocompostaggio per la riduzione della frazione organica per i Comuni del Lazio e Roma Capitale.
La Giunta Regionale, al fine di incentivare in particolare la pratica del compostaggio secondo modalità che consentano l’inserimento nel calcolo della raccolta differenziata dei quantitativi di scarti organici così trattati, con delibera n. 408 del 13/07/2017, ha destinato la somma di 9.100.000,00 € per l’anno 2017, € 9.600.000,00 per l’anno 2018 e € 15.600.000,00 per l’anno 2019, oltre la somma di € 1.600.000,00 da destinarsi per un progetto pilota da realizzarsi nell’ambito di Roma Capitale, derivante dall’attuazione della L.R. 9 Luglio 1998, n. 27 alla concessione, nella programmazione triennale 2017-2019, di contributi per la realizzazione di interventi finalizzati alla prevenzione e alla riduzione della produzione dei rifiuti, nonché attraverso l’acquisizione di attrezzature e dotazioni specifiche da collocare sul territorio oggetto degli interventi.
La Regione Lazio con Determina Dirigenziale n. G-06812 del 28 maggio 2018 ha approvato la graduatoria degli interventi ammessi a contributo corrispondenti a n.108 tra Comuni, Unioni di Comuni e Comuni Montani e Roma Capitale per un totale di € 30.633.507,12.
Con tale graduatoria si ammetteva a contributo le istanze avanzate dai soggetti proponenti che, a seguito della relativa istruttoria, hanno ottenuto un punteggio minimo di 60 punti, come previsto dall’art. 9, comma 7, del Bando, come modificato dalla Determinazione Dirigenziale n. G11409 del 9 agosto 2017, come da seguente elenco, riportando ora uno stralcio sotto:
PROPONENTE | PUNTEGGIO | COSTO TOTALE PROGETTO | CONTRIBUTO CONCESSO |
Fonte Nuova | 63 | € 125.505,4 | € 73.971,38 |
Ardea | 63 | € 721.820,00 | € 599.520,00 |
Affile | 63 | € 54.670,84 | € 48.922,00 |
Albano Laziale | 62 | € 600.000,00 | € 600.000,00 |
Il Comune di Albano Laziale tramite la centrale all’indirizzo web www.cucalbanolaziale.acquistitelematici.it aveva emesso un bando di gara per la fornitura di attrezzature innovative finalizzate al potenziamento della raccolta differenziata ed alla valorizzazione della frazione umida CIG 8692537C72, scadenza 30/ 04/ 2021 ore 17:00.
Il 24/09/2021 il Comune di Albano Laziale aveva aggiudicato alla ditta Ecopans SRL la gara.
“Non sappiamo esattamente quando è stata consegnata la compostiera ma, di certo, potremmo ritenere con beneficio di inventario che da almeno due anni, poco più o poco meno di tempo, la compostiera è lì, già bella che installata. Perché tutto questo ritardo?” Si chiede Italia Nostra.
“Lo abbiamo chiesto anche al dirigente capo del comune di Albano il quale ha tentato di rassicurarci, argomentando sulla necessità di tempo per l’avvio dell’impianto. La vicenda credo sia molto importante perché da “illo tempore” ci stiamo battendo per la promozione ed affermazione dell’economia circolare e di un modello di sviluppo sostenibile sul territorio, partecipando attivamente in prima linea, contro lo scellerato progetto del mega inceneritore previsto dal comune di Roma proprio al confine con Albano in località Santa Palomba.” Precisa Enrico del Vescovo di Italia Nostra
“Proprio per questo rimaniamo ancor più costernati di fronte a questa vicenda che definiremmo contraddittoria ed incomprensibile. Vogliamo sperare che presto l’impianto per il compostaggio suddetto vada in funzione auspicando anche il coinvolgimento di quelle associazioni competenti e desiderose di mettersi al servizio del bene pubblico. Dobbiamo osservare, infine, che il comune di Albano ogni anno produce circa 5000 tonnellate di rifiuti della frazione organica, che comprende in gran parte l’umido. Questo implica che ogni settimana ci sono 100 tonnellate di rifiuti che vengono portate ad impianti fuori dal comune, con costi di trasporto, nonché ricadute ambientali non indifferenti.” Prosegue ancora l’associazione ambientalista.
“L’attrezzatura in questione, per il trattamento di 600 tonnellate di umido, risolverebbe più del 12% di queste problematiche, essendo a km 0. Vorremmo ritenere che sia una percentuale irrisoria? Ma perché dovremmo ignorare e rimanere indifferenti di fronte a questo spreco? Questa è la domanda che pone con forza Italia Nostra Castelli Romani.”
E come dargli torto, aggiungiamo noi, ma soprattutto perché non utilizzare un impianto per i quali si sono avuti dei contributi pubblici e produrre del compost magari solo per concimare i parchi e giardini comunali?