Lo abbiamo scritto negli articoli riguardanti i laghi di Nemi e Castel Gandolfo, che a Nemi su via dei Laghi troverà posto un distributore di benzina.
Un intervento di cemento e ferro su una area di 6.000 metri quadrati, nel cuore del Parco dei Castelli, al posto di un vivaio storico che è li da 60 anni.
Un vero e proprio scempio urbanistico, portato avanti d’intesa con il Parco dei Castelli Romani.
Ma a chi serve un distributore di benzina sulla via dei Laghi? A cosa serve un distributore di benzina nel bel mezzo del polmone verde dei Castelli Romani?
Non serve a nessuno. Il rischio è di essere di fronte ad una grande e costosa speculazione edilizia, che mette a rischio il polmone verde dei Castelli.
Addirittura si parla di importante intervento che va in favore dei cittadini e dei turisti. Qualcuno ha addirittura affermato che così si colma una lacuna.
Ma quale importante intervento migliorativo? Ma quale lacuna colmata? Un modo, maldestro, di indorare la pillola su un’intervento urbanistico, che mai nessuna amministrazione comunale aveva pensato prima di realizzare proprio nel cuore del Parco.
Appare ridicolo pensare che chi parta da Velletri per andare a Roma non faccia rifornimento nelle decine di benzinai presenti, o chi dalla Capitale viene ai Castelli, parta con la macchina in riserva?
Su questo intervento di area vasta non si può pensare che sia il solo Comune di Nemi, più piccolo dei Castelli Romani, a decidere, nel silenzio degli altri enti. Il Sindaco Bertucci non ha sulle spalle quella pressione popolare, che spesso caratterizza i grandi e medi comuni, per bloccare questo intervento. Serve quindi una consapevolezza diffusa nel territorio per difendere il cuore del parco dall’ennesima invasione di cemento.
Ma veniamo alla genesi di questo intervento urbanistico, che si vuole realizzare sventolando la bandiera della modernizzazione.
Una genesi sulla quale si possono rilevare delle perplessità.
Il Parco dei Castelli nel 2010, avrebbe dato parere favorevole alla possibilità di realizzare un impianto di rifornimento carburanti in quest’area, prima ancora che il Comune di Nemi presentasse il piano. Quindi è facile presupporre che il Comune aveva presentato una ipotesi di progetto. L’atto del Parco dei Castelli Romani, che riguarda questa decisione, sarebbe la n. 15 delibera del consiglio direttivo del 25 maggio 2010.
Il Parco afferma, nel documento di indirizzo, di riconoscere l’idoneità dell’area.
Il Comune di Nemi nel novembre del 2012 con la delibera n. 39 approva in consiglio comunale il Piano per la realizzazione delle stazioni di carburanti.
Febbraio 2018. La società Petrolmas srl di Ariccia stipula un contratto di locazione commerciale con la proprietà del vivaio per la realizzazione dell’impianto di distribuzione carburanti e avvia l’iter per la realizzazione di questo impianto.
L’8 agosto del 2024 Il Comune di Nemi pubblica all’albo pretorio la convocazione della conferenza dei servizi finalizzata a discutere “Progetto per la realizzazione del nuovo impianto di distribuzione carburanti e Gpl” che sorgerà al km 14.331. (delibera che pubblichiamo a fondo pagina n.d.r.)
Pubblicare ad agosto la convocazione di una conferenza dei servizi prevista per il 23 agosto 2024, per un progetto di questa natura, è il solito stratagemma italico per far passare sotto silenzio l’eventuale approvazione dello stesso, senza sollevare particolare clamore.
Secondo gli atti prodotti, tutto sarebbe a norma e si rispetterebbe l’esigenza del territorio.
Entro il 23 di settembre 2024 gli enti convocati nella conferenza di servizio dovranno esprimere un parere definitivo su questo progetto che rischia di impattare notevolmente il territorio.
Un territorio che però è soggetto a vincoli dell’area protetta del Parco dei Castelli Romani.
Vincoli che sarebbero – il condizionale è d’obbligo – stati superati, però, dalla delibera del Parco dei Castelli, fatta due anni prima della presentazione del piano carburanti del comune di Nemi , 8 anni prima dalla presentazione dell’iter di realizzazione e 14 anni prima della pubblicazione della conferenza dei servizi richiesta dal Comune di Nemi.
E’ tutto apposto? E’ tutto normale? Vi sembra possibile che il Parco dei Castelli dia un parere positivo alla realizzazione di un distributore di benzina nel territorio del Parco, quando il piano dei carburanti del Comune verrà approvato solo due anni dopo?
Immaginiamo che siano stati assunti pareri favorevoli preventivi, ma successivamente ci sono ulteriori atti a sostegno? Come è possibile superare i vincoli strettissimi istituiti con il Parco regionale, 40 anni fa?
Ma come, se un cittadino prova a rifare un muro a secco, magari perché col tempo è venuto a terra, viene immediatamente denunciato per abuso edilizio dagli zelanti guardiaparco, se non rispetta parametri rigorosissimi, mentre senza colpo ferire si autorizzano 6 mila metri quadrati di cemento armato, ferro e altro per un distributore di benzina in area vincolata?
Riteniamo che ci siano diverse cose che non tornino in questa vicenda. Che di sicuro andranno verificate.
Nel progetto viene anche evidenziato come verrà messo a dimora qualche alberello, un pò di verde a compensare gli alberi che verranno abbattuti per la realizzazione dell’impianto e andranno a coprire serbatoi di metallo per benzina, diesel e gpl, l’impianto di recupero dei vapori di benzene, diesel e gpl, altri serbatoi per la riserva idrica necessaria.
Ci sarà anche un tetto lamellare in legno a coprire le due isole dove verranno installate le colonnine da quattro erogatori ciascuno, la colonnina per il self service ed una struttura in muratura di circa 8 metri quadrati. Il tutto corredato da un impianto fotovoltaico.
La conferenza dei servizi è stata convocata per acquisire i pareri necessari e le relative autorizzazioni. Forse c’è ancora tempo per scongiurare un vero eco mostro nel bel mezzo del Parco dei Castelli Romani.
Ma chi sono i soggetti deputati a dare questo parere? In primis la Regione Lazio, direzione urbanistica, la Asl Rm6, il Parco dei Castelli Romani, il Ministero dei Beni Culturali, attraverso al Sovrintendenza Archeologica (la stessa che ha bocciato anni fa l’isola ecologica al comune di Grottaferrata n.d.r.), la Città Metropolitana di Roma Capitale, i Vigili del Fuoco e anche il Comune di Nemi.
Che fanno però le associazioni ambientaliste? Alcune hanno già protestato contro questo progetto. Ma si sa le associazioni ambientaliste sono fatte soprattutto da volontari con mezzi e strumenti limitati. Ma di certo si può manifestare e protestare.
Ma la politica invece che fa? Dove sono i partiti che sbandierano l’ambientalismo? Da che parte si schiereranno? Cosa dicono di questo intervento che snaturerà per sempre questo tratto della via dei laghi con un impatto ambientale notevole in zona vincolata?
I partiti hanno mezzi, soldi, avvocati per promuovere azioni a tutela. Lo faranno?
Che dice l’opposizione del consiglio comunale di Nemi? Va tutto bene?
Sarà questo il cavallo di troia per consentire la cementificazione del Parco dei Castelli, con la possibilità di avviare lottizzazioni in area vincolata?
Nemi sta passando dalla città dell’ecologia sbandierata dal sindaco Vairo Canterani, alla città dove il cemento è possibile metterlo sulle sponde del lago e nel bel mezzo del Parco dei Castelli, grazie – si fa per dire – al Sindaco Bertucci e alla sua maggioranza.
Di seguito il link per leggere la convocazione della Conferenza dei Servizi del Comune di Nemi
https://halleyweb.com/c058070/mc/mc_p_dettaglio.php?id_pubbl=13900