La politica non parla dei problemi delle persone, la stampa non sottolinea la situazione reale, in questa discussione ai limiti del ridicolo è difficile trovare questa notizia, che rischia di avere effetti pesanti per le tasche dei cittadini europei.
Il prezzo del gas ha raggiunto 38,56 euro per Megawattora, il valore più alto degli ultimi sei mesi. Lunedì al mercato Ttf di Amsterdam, dove si decidono gli scambi ed il valore, il prezzo ha toccato il massimo storico dopo oltre sei mesi. Il costo, va sottolineato, è più di tre volte superiore alla media a lungo termine del gas prima della guerra tra Russia e Ucraina. Infatti il prezzo oscillava tra i 10 e i 15 euro per Mwh.
Secondo Il Sole 24 Ore, “in un mercato assediato dagli speculatori, l’ultima fiammata dei prezzi – con rialzi che hanno superato il 13% nelle fasi più concitate della seduta – è stata innescata dalla scoperta di una falla in una conduttura nel Mare del Nord. Le tensioni sul mercato europeo del gas si sono accentuate spingendo i valori fino a 38,56 euro/Megawattora.
La seduta si è poi conclusa sotto quota 37 euro, ma il rischio di ulteriori rincari è concreto in un mercato nuovamente assediato dagli speculatori.
La causa principale delle forti oscillazioni del prezzo del gas resta la guerra tra Russia e Ucraina, che ha destabilizzato il mercato europeo, fortemente dipendente dalle forniture di Mosca. Questi aumenti potrebbero comportare un nuovo incremento delle bollette del gas in Italia.
Il Sole 24 Ore riporta che l’ultima fiammata dei prezzi è stata innescata da un crollo dei flussi dalla Norvegia, che dal 2022 ha sostituito la Russia come principale fornitore del Vecchio continente. Dopo un’ispezione è emerso che il problema è dovuto a un guasto serio: una falla in una conduttura che collega la piattaforma Sleipner Riser nel Mare del Nord, gestita da Equinor, all’impianto a terra di Nyhamna, dove il gas viene trattato prima dell’esportazione verso la Gran Bretagna.
Da martedì 4 giugno l’Europa perderà anche, per una settimana, il gas russo che arriva dal gasdotto TurkStream, a causa di manutenzioni annuali programmate. Anche per il Gas Naturale Liquefatto ci sono preoccupazioni, legate alla ripresa degli acquisti in Asia. Tuttavia, l’alto livello degli stoccaggi Ue, già pieni per oltre il 70%, offre una certa rassicurazione, poiché questo livello è stato superato solo una volta nella storia in questo periodo dell’anno.
Dopo aver tagliato i ponti con la Russia, l’Europa sta acquistando, a prezzi di gran lunga superiori, Gas Liquefatto dagli Stati Uniti, facendo così aumentare le spese per i consumatori e incrementando il danno ambientale.
La situazione sembra quindi sempre peggiore per i cittadini e e le cittadine italiane che già faticano ad arrivare a fine mese.