Passata la tornata elettorale arriva il momento di verificare come si è spostato quel poco di elettorato che è andato a votare.
Con FDI che cresce dovunque, ci soffermiamo sul PD che in queste elezioni ha ripreso una boccata di ossigeno che secondo la Segretaria del Partito Democratico “Ci deve far ben sperare”.
Ma come è andato il PD nel Lazio e nelle provincie? I dati sono abbastanza netti. Nel Lazio il PD ha riscosso complessivamente il 22,75% dei consensi, contro il 23,79 del 2019, sostanzialmente in linea con le precedenti europee.
Nella Provincia di Roma invece il PD registra un 25,10% dei consensi, mentre a Roma Città il consenso del PD si ferma al 27,50, tre punti in meno del 2019.
Un trend tutto sommato in linea, come hanno sottolineato al Nazareno e il dato è corroborato anche dalle percentuali che sono arrivate dalla provincia romana, quasi tutti superiori al 22%.
La nota dolens arriva da Latina e provincia con delle percentuali che superano di poco il 16%. Nel capoluogo pontino la percentuale è del 16,71, il dato di tutta la Provincia è addirittura più basso fermandosi al 15,05%.
Solo Cori è in controtendenza con il 26,90% a significare che il radicamento del territorio è un asset importante per riscuotere consenso.
In provincia di Frosinone il PD raccoglie il 17% di consensi, meglio nel capoluogo Frosinone col 18,06% e a Cassino con il 18,26%.
Proprio in questi territori il PD di Elly Schlein dovrà investire in classe dirigente ed impegno politico per fermare un centro destra che in queste provincie sembra inarrestabile.
Il tessuto di Roma e provincia sembra invece più pronto a risalire la china. Infatti significativo il risultato di Valmontone con il 29,86%, Colleferro con il 28,39%, che crescono rispetto alle europee del 2019, Genzano Di Roma con il 25,95%, Castel Gandolfo con il 25,46%, Frascati con il 25,31%, sostanzialmente in linea con il dato del 2019. Ariccia con il 22,58%, Albano Laziale con il 22,21% che calano di due punti percentuali.
A seguire nei Comuni dell’Hinterland romano Marino con il 20,63% e Lanuvio con il 22,07% in crescita di un punto. Velletri fa registrare il dato più basso degli ultimi anni con 16,91% ben tre punti in meno del 2019.
Mentre nei comuni dell’hinterland romano e dei Castelli la situazione è stabile, in alcuni casi in aumento, la situazione di Velletri è definibile una vera debacle, se si considera che la cittadina castellana è stata amministrata per ben tre lustri da sindaci PD.
Addirittura sette punti percentuali in meno al dato provinciale, nove punti in meno a Roma città, ben sei punti dal dato regionale del partito del Nazareno.
Sicuramente si paga una classe dirigente pressoché inesistente, uno scollamento tra i militanti e i consiglieri comunali alle volte troppo presi dal narcisismo, una segreteria senza anima e senza idee, uno scollamento col territorio.
Anche Rocca di Papa con il suo 18,44%, pur perdendo due punti percentuali, e Rocca Priora con il 17,28%, fanno meglio di Velletri.
Il PD regionale è dunque chiamato ad una riflessione che di certo non può essere trionfalistica, ma deve servire a trovare radicamento nel territorio, rilanciare proposte concrete, trovare le giuste alleanze con il resto del popolo della sinistra, che è alla ricerca di soluzioni concrete e di minori voli pindarici sui massimi sistemi.
Tutto questo diventa necessario se si svuole costruire un progetto politico che argini le destre.