In Spagna, dopo Maiorca, ora anche a Barcellona i residenti iniziano a scendere in piazza contro il turismo di massa. Ma di cosa si tratta?
I residenti lamentano che con il turismo di massa si sta verificando un rincaro dei prezzi degli affitti delle case, un fenomeno in netta crescita nell’ultimo anno. Quindi, per la prima volta in Spagna, a distanza di pochi giorni, impazza la protesta.
Ma non è solo la Spagna a subire rincari e rialzi indiscriminati dei prezzi. Questo fenomeno sta colpendo anche l’Italia, dove però le proteste non si vedono. Le città d’arte e le località sul mare sono ormai diventate dei bed and breakfast diffusi. Molti proprietari preferiscono affittare a breve termine, con un guadagno maggiore e con pochi rischi sul pagamento. Le piattaforme come Booking o Airbnb sono strumenti non solo a garanzia del cliente ma anche di chi affitta.
Questo però sta producendo un cortocircuito con prezzi al rialzo. Ma non sono solo gli affitti a colpire le tasche dei cittadini. Il rincaro di ombrelloni e sdraio, i parcheggi a pagamento, la spesa, i ristoranti, stanno diventando inaccessibili a una fascia sempre più ampia di popolazione.
In Italia si dice che dovremmo vivere di turismo; per ora, a viverci è una bella fetta dell’economia ma anche a danno dei residenti che subiscono giornalmente la corsa al rialzo dei prezzi.
Gli aumenti in tutto il settore sono impressionanti: il Telepass con picchi del +113%, la ristorazione del +24% e le strutture ricettive con un +20%.
Chissà quando la politica metterà al centro del proprio programma questa problematica?
Per ora, nonostante la tanto bella narrazione sul paese turistico, sappiamo che quasi 7 milioni di italiani non partiranno neanche un giorno per le vacanze a causa delle difficoltà economiche. L’Italia è bellissima… per chi si può permettere di visitarla.