A dare corpo alla crisi industriale che sta attraversando l’Italia, proprio mentre qualcuno dalla maggioranza dice che “va tutto bene madama la marchesa” arrivano i dati di luglio resi noti dall’ISTAT, l’Istituto di statistica nazionale che monitora l’andamento del Paese.
I dati sono inclementi e certificano anche la crisi del settore automotive che vede il dramma produttivo ed occupazionale del gruppo Stellantis, che sembra proprio senza via d’uscita.
Calano i fatturati(valore) e i volumi di produzione, mentre crescono i costi che vengono sostenuti per la produzione industriale. Insomma un vero problema dal quale l’attuale maggioranza di governo sembra non avere le ricette per metterci un freno. E’ evidente che le questioni internazionali, soprattutto la guerra in Ucraina, sta pesando molto sui costi, le produzioni e i consumi.
A luglio il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, è diminuito in termini congiunturali dello 0,4% in valore e dello 0,3% in volume mentre su base tendenziale registra una flessione sia in valore (-4,7%) sia in volume (-3,9%).
“A luglio 2024 continua la fase di debolezza dell’industria in senso stretto, con il terzo mese consecutivo di calo congiunturale del fatturato, sia in valore sia in volume” osserva l’istituto di statistica. Nei servizi, al contrario, si registrano incrementi tendenziali del 4,4% in valore e del 2,3% in volume.” Afferma la nota dell’ISTAT
“Ad agosto i prezzi alla produzione dell’industria crescono dello 0,7% rispetto al mese precedente e flettono dello 0,8% rispetto all’anno precedente, migliorando dal -1,1% di luglio. I prezzi alla produzione dell’industria registrano il quarto incremento congiunturale consecutivo sostenuto quasi totalmente dal rialzo dei prezzi della componente energetica (in particolare della fornitura di energia elettrica e gas) sul mercato interno; al netto di tale componente, i prezzi sono stazionari”.