L’Istat registra a settembre un tasso di inflazione allo 0,7%.
Nonostante la frenata complessiva, si trovano in controtendenza i prezzi dei beni alimentari non lavorati, che tornano a crescere.
Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con l’inflazione a questi livelli, le ricadute per una famiglia media ammontano a +220,50 euro annui.
Aggravi che hanno inciso fortemente sulle scelte delle famiglie, non solo in tema di vacanze, e che sono destinati a peggiorare nei prossimi mesi: come ogni anno, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha calcolato una stangata autunnale di 2.970,35 euro a famiglia. Un conto che prende in considerazione la spesa complessiva per le bollette, la TARI, il riscaldamento, il materiale scolastico e la salute.
A ciò si aggiunge la minaccia dell’allineamento delle accise dei carburanti su benzina e diesel, con ricadute, solo in termini indiretti, che abbiamo calcolato pari a 68,00 euro annui a famiglia.
Di fronte a importi così elevati, cresce il numero di rinunce che le famiglie sono costrette ad operare. Rinunce che, in assenza di provvedimenti immediati per sostenere le famiglie e il loro potere di acquisto, rischiano di riportare gravi ripercussioni sul nostro sistema economico, abbattendosi sulla domanda interna e, quindi, sull’intero sistema produttivo.
“Per questo è indispensabile che il Governo adotti serie e incisive misure a favore delle famiglie, rivolgendo un’attenzione particolare a quelle che si trovano in maggiore difficoltà, attraverso: la rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo; la promessa e mai realizzata riforma e degli oneri di sistema su beni energetici (eliminando voci obsolete e spostandone altre sulla fiscalità generale); – afferma la Federconsumatori – la creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di contrasto alla povertà alimentare; la disposizione di maggiori aiuti per affrontare le spese relative alla scuola; l’avvio di misure per riequilibrare le disuguaglianze esistenti, prima di tutto attraverso un rinnovo dei contratti, una giusta rivalutazione delle pensioni, la resa strutturale del taglio del cuneo fiscale e una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi e non a sostenere soltanto i redditi da lavoro autonomo e quelli più elevati.“
“Operazioni che richiedono risorse, che potrebbero, anzi dovrebbero essere reperite applicando una adeguata tassazione degli extraprofitti e incrementando la tassazione sulle transazioni finanziarie, nonché intensificando la lotta all’evasione e all’elusione fiscale.” Conclude la nota di Federconsumatori