Su base tendenziale, a giugno 2024, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione sia in valore (-3,7%) sia in volume (-3,3%), sintesi di diminuzioni del 6,0% sul mercato interno (-5,6% in volume) ed incrementi dello 0,6% su quello estero (+0,8% in volume). I giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 21 di giugno 2023.
E’ inclemente il dato prodotto dall’ISTAT che presenta lo stato dell’andamento industriale del Paese.
Il fatturato dell’industria italiana è sceso del 3,7% facendo registrare una brusca frenata per le imprese italiane. Diversi i fattori che hanno rallentato il fatturato delle aziende, soprattutto nel mercato interno nazionale, uno tra tutti le ristrettezze economiche delle famiglie, nonostante le dichiarazioni del governo.
Questo ha prodotto un altro effetto quello dell’aumento esponenziale delle richieste di cassa integrazione all’INPS. Quindi oltre alla contrazione dei fatturati, le aziende ricorreranno agli ammortizzatori sociali per i dipendenti che perderanno così altro salario in un periodo dell’anno abbastanza complicato con l’avvio delle scuole e dell’università che significa ulteriore spese per le famiglie
Va meglio solo l’export dove si sono registrati aumenti sul mercato estero (+2,2% in valore e +1,0% in volume). Per il settore dei servizi, si osserva una diminuzione dello 0,7% in valore e dell’1,0% in volume.
Per quanto riguarda gli indici destagionalizzati del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, a giugno si registra un aumento congiunturale per i soli beni intermedi (+1,7%) mentre si osserva un leggero calo per i beni strumentali (-0,4%) e una diminuzione più marcata per l’energia (-5,8%). I beni di consumo mostrano una variazione congiunturale nulla.
Nel secondo trimestre 2024, in termini congiunturali, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, registra un calo della stessa intensità sia in valore sia in volume (-1,1%). Nello stesso arco temporale il fatturato dei servizi cresce in valore (+0,3%) ed è invariato in volume.
Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali solo per l’energia (+0,4%), mentre risultano in calo i beni di consumo (-1,3%), e in misura più marcata, i beni intermedi (-3,4%) e i beni strumentali (-7,3%).
Nei servizi, si registrano diminuzioni tendenziali dell’1,5% in valore e del 2,6% in volume.