Non si ferma la spinta ambientalista, di tutela, di sensibilizzazione da parte delle associazioni e dei comitati cittadini che stanno cercando di evitare che il territorio dei Castelli caschi preda delle speculazioni, più o meno mascherate da pubblica utilità.
Dopo la manifestazione di sabato contro la costruzione del termovalorizzatore a Santa Palomba sabato sarà la volta della “secchiata” per salvare il lago di Albano e Castel Gandolfo.
Come il lago di Nemi, lo specchio lacustre di Albano e Castel Gandolfo, sta soffrendo per i continui emungimenti da parte di Acea e degli insediamenti a ridosso del lago. Il Lago di Albano non ha affluenti e si alimenta dell’acqua piovana.
In questi anni poco si è fatto, da parte delle amministrazioni comunali, per recuperare e tenere attive i fossi di raccolta dell’acqua piovana che dovrebbe convogliare le piogge nello specchio lacustre.
In questi anni il lago è sceso pericolosamente di diversi metri, tanto che lo stesso geologo Mario Tozzi è intervenuto al riguardo, parlando dei rischi dei due laghi.
Ora per il lago di Albano e Castel Gandolfo, si annida un altro rischio, quello del nuovo acquedotto che il comune di Albano vuole realizzare per alimentare d’acqua le ville di Monte Gentile. Un progetto che, senza neanche doverlo troppo spiegare, andrebbe ancora di più ad impoverire lo specchio lacustre, dal quale cominciano ad affiorare anche “reperti” non solo bellici, che vengono a galla per via dell’acqua che si ritira sempre di più.
Si passerà dai 2 milioni di metri cubi a 12 milioni di metri cubi prelevati l’anno dal lago di Albano- Castel Gandolfo. Sei volte tanto.
Il Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani, ha organizzato per sabato 19 dalle ore 10, la secchiata per il lago di Albano Castel Gandolfo Il Comitato non è nuovo a queste azioni provocatorie e dimostrative che servono per scuotere le coscienze, non solo dei cittadini, ma soprattutto delle amministrazioni comunali.
Una catena umana riempirà simbolicamente i secchi d’acqua dalla fontana del Bernini in piazza della Libertà a Castel Gandolfo e percorrerà i due chilometri che separano la fontana dal lago, dove i secchi verranno svuotati simbolicamente.
Lo riempiamo noi il lago di Albano, è lo slogan della manifestazione, che il Comitato ha presentato oggi con un comunicato nel quale si invitano i cittadini e tutte le associazioni sensibili a partecipare.
“E’ una azione simbolica ma anche un momento di lotta importante in cui vogliamo dimostrare che al momento sembra interessare solo a cittadini e cittadine che il lago si sta prosciugando.” Dice il Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani.
“Chiediamo alle istituzioni di dichiarare immediatamente lo Stato di Emergenza Ambientale, per i laghi e iniziare a prendere provvedimenti: basta prelievi idrici in falda, basta cementificazione, basta tagli dei boschi, basta dispersioni idriche dalle tubature (a Nemi 78%, a Castello ed Albano il 62%), basta nuovi pozzi e pozzi abusivi.” Prosegue il Comitato
“Vogliamo fare pressione affinché i laghi restino più naturali ed incontaminati possibili, protetti da appetiti economici e strutture commerciali. Vogliamo che i comuni (che hanno in piedi 13 milioni di euro di progetti turistici solo a Nemi e qualche bel milione di parcheggi e rifacimenti a Castello) investano invece per SALVARE I LAGHI, CHE SI STANNO PROSCIUGANDO SOTTO I NOSTRI OCCHI: bisogna convocare conferenze dei servizi di tutte le amministrazioni e gli enti , con la partecipazione delle realtà territoriali attive in materia per studiare soluzioni per la falda che si abbassa sempre di più.” Si legge nella nota del Comitato.
“Ricordiamo che è stato dato il via libera al progetto di ACEA che dal “Pozzo Sforza-Cesarini”, sul sentiero del periplo del lago di Castel Gandolfo, prevede una nuova conduttura idrica per un ulteriore prelievo di acque fino ad un massimo di 12 milioni di metri cubi l’anno, in sostituzione di quella attuale che ne può portare al massimo 2 milioni. ” Afferma il Comitato
“Inoltre, questa nuova condotta necessiterà anche dell’abbattimento di numerosi alberi pregevoli lungo il costone per raggiungere la zona di “Monte Gentile: a che pro? Perché aumentare i prelievi con il lago che si sta prosciugando?“
“Dobbiamo ribadire anche il no all’inceneritore che preleverà ulteriore acqua dalla falda per i sistemi di raffreddamento dando il colpo di grazia ai nostri laghi (e all’ambiente tutto con le emissioni nocive). Quella scorsa è stata una secchiata incredibile: emozionante e partecipata. Rimarrà nei ricordi del lago di Nemi per sempre. Scriviamo la storia anche delle rive di Castel Gandolfo, SALVIAMOLO“