Questa mattina va in scena la protesta per salvare il lago di Nemi. “Invitiamo tutte le persone che non si arrendono a vedere sparire il lago di Nemi, ma anche quello di Albano, alla “secchiata” simbolica che a partire da piazza Dante Alighieri di Genzano raggiungerà le acque dello specchio di Diana all’altezza della spiaggia del Museo delle Navi.” E’ l’invito del Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani, promotore della manifestazione di protesta
“I progetti di speculazione e gentrificazione dei comuni che si affacciano sul lago di Nemi mirano ad usare fondi pubblici per finanziare soggetti privati senza alcun riguardo per lo stato dei luoghi e del delicato ma importante ecosistema.” Prosegue il Comitato
“Tutto questo si inserisce in un contesto in cui non è previsto né un euro, né un’idea, per impedire il continuo abbassamento del livello delle acque dei laghi e, in questo caso, ci concentriamo momentaneamente su quello di Nemi che dai 34 metri e 32 milioni di metri cubi di volume prima dello svuotamento per il recupero delle navi romane è passato ai 25 metri attuali con la perdita di quasi metà delle sue acque.” Afferma il Comitato
Tra 10 anni il lago, con i tassi di abbassamento attuali, sparirà.
“Tutto ciò sta avvenendo perché gli emungimenti delle acque sono aumentate in questi anni in quanto i comuni, l’Ente Parco, la Regione, la Provincia, l’Autorità di Bacino, le Soprintendenze, l’ARPA e la ASL mai si sono fermamente opposte ai progetti di cementificazione che hanno impermeabilizzato i terreni danneggiando la falda idrica e perché le lottizzazioni degli imprenditori edilizi hanno trovato forti appoggi nelle amministrazioni locali portando la popolazione dei Castelli Romani da 270 mila a 410 mila in soli 40 anni.” Denuncia il Comitato Boschi.
“L’ eccesso di prelievo delle acque e l’apertura di pozzi abusivi sono conseguenze di scelte precise. Va ribadito che c’è una perdita netta delle acque erogate rispetto a quelle che arrivano nei rubinetti di casa pari a quasi l’80% proprio nel comune di Nemi, il quale preleva il 100% da fonti locali.” Aggiunge il Comitato. I dati sono quelli ISTAT e ACEA
“Questa gravissima situazione, che rende il piccolo comune, “la perla dei Castelli”, il meno attento ad una risorsa vitale per la popolazione ma anche per flora e fauna, è ancora più inaccettabile se paragonata all’impegno della locale amministrazione comunale che ad agosto, con il lago in ritirata, si è sbrigata a convertire mezzo ettaro di vivaio in altrettanti metri quadri per un impianto di benzina in pieno Parco mentre il sindaco Bertucci se la prendeva contro gli altri comuni dichiarando che avrebbe convocato una conferenza dei servizi mai vista finora.” Aggiunge il Comitato
Grazie alla rete idrica colabrodo, risulta che gli abitanti di Nemi consumano ben 110 mc di acqua ogni anno, record assoluto, ma in realtà 4 litri su 5 vengono dispersi prima di arrivare ai rubinetti di casa.
“Non sarà il caso di pompare meno acqua dal lago e investire pesantemente sulla rete idrica, prima di prendersela con i comuni vicini come ha fatto il sindaco di Nemi? Vicini che comunque sprecano il 66% a Genzano e il 60% ad Ariccia, oltre il 75% a Velletri, e che quindi dovrebbero iniziare ad agire urgentemente anche loro.” Precisa il Comitato.
“Riteniamo incredibile che non sia ancora stato proclamato lo stato di emergenza. Noi e tutta la popolazione siamo ormai in mobilitazione.”
“Oltre alla secchiata del 21 settembre, domenica 6 ottobre alle 10.00 convochiamo una manifestazione in piazza Umberto I a Nemi e il 12 ottobre invitiamo ad un corteo di massa ad Albano promosso dal “Coordinamento contro l’inceneritore” per impedire che 600 mila tonnellate di rifiuti giungano ogni anno da Roma per essere bruciati e respirati da tutti noi, tra l’altro con lo spreco di milioni di litri di acqua presi dalla stessa falda idrica dei due laghi.” Conclude il Comitato.
Un vero problema, anche perché il Comune di Nemi avrebbe potuto prevedere un finanziamento PNRR per rifare la rete idrica ed evitare che le acque che capta dal lago non vadano disperse per strada e vale la stessa cosa per i comuni vicini.
Certo un investimento dei Comuni sulla rete idrica non è visibile e non porta voti, ma di sicuro migliora la qualità della vita, aiuta a non sprecare l’acqua che scorre nelle tubazioni, aiuta l’ecologia e l’ambiente. A patto che se ne abbia piena contezza.