Il dato sulla dispersione idrica a Latina e provincia, pubblicati ieri da laspunta.it, prendendo spunto dall’ultimo studio della CGIA di Mestre è confermato anche da Acqualatina, la controversa e contestata – almeno dalla stragrande maggioranza dei cittadini – società che da oltre 20 anni gestisce il servizio idrico della provincia Pontina.
67,7 litri si perdono per strada su 100 immessi nella rete idrica. Questo il dato che AcquaLatina non smentisce ma anzi, in una conferenza stampa di poco tempo fa, era stato già anticipato dai vertici della società.
Un dato che sarebbe addirittura superiore alle perdite che si registravano oltre vent’anni all’inizio dell’esperienza Acqualatina.
Acqualatina però ha predisposto un piano di investimenti per i prossimi 6 anni dal 2024 al 2030 che non ha trovato il favore dei Sindaci che siedono in Acqualatina e che detengono il 51% della proprietà della società, che è però comandata in tutto e per tutto dal gestore privato che detiene il 49% delle azioni.
Un piano di investimenti che così come presentato porterebbe ad un aumento delle bollette: ovvero gli investimenti li pagherebbero i cittadini.
Un piano lacrime e sangue come definito dalle associazioni di consumatori ADICU, A.E.C.I., Associazione Consumatori e Famiglie, AssoConsItalia, CODACONS, CODICI, Movimento Difesa Consumatori, Ugcons, che hanno rivolto un appello ai 38 sindaci che ricadono nella compagine pubblica di Acqualatina.
Ora una domanda è d’obbligo, ma se da sempre Acqualatina sostiene di aver investito molti denari per ridurre le perdite di rete, come mai che queste perdite sono aumentate?
Cosa fanno i Sindaci per verificare se questi stati eseguiti a “regola d’arte” e che risultati hanno portato? A vedere i dati della CGIA non smentiti da Acqualatina, questi investimenti non avrebbero portato a niente in fatto di riduzione delle perdite idriche nella rete.
Inoltre è anche vero che Acqualatina ha presentato un piano di investimenti pari a 56 milioni di euro per progetti di PNRR proprio indirizzati, tra l’altro, alla riduzione delle perdite idriche.
In sostanza ma tutti questi soldi che fine faranno? Come l’acqua che viene immessa nella rete idrica?
Questi investimenti dovrebbero essere già in atto, ma pare che Acqualatina abbia bisogno di altri soldi da investire.
Alcune associazioni di tutela dei consumatori hanno rivolto un appello ai sindaci, perché secondo loro, il piano di investimenti complessivi di Acqualatina, dovranno essere sostenuti dai cittadini, il che farebbe lievitare di gran lunga le già esose bollette idriche, che sono le più alte in Italia.
Secondo alcune dichiarazioni rilasciate nelle settimane scorse da Italgas, per mezzo della partecipata Nepta, presente in Acqualatina, quest’ultima intenderebbe adottare un piano di investimenti complessivo pari a 351 milioni di euro per i prossimi sei anni per ridurre le perdite idriche ed efficientare il servizio.
Il piano che ha visto i Sindaci esprimere parere contrario, proprio perché questo impatto ricadrebbe tutto, o quasi, sulle tasche dei cittadini. Un salasso senza eguali, se venisse confermato.
Appare evidente che una previsione simile metterebbe a rischio il pagamento delle bollette per le famiglie e le numerose attività commerciali ed industriali presenti sul territorio.
Quindi a fronte di decine e decine di milioni di euro, già investiti per la dispersione idrica, senza nessun apparente risultato positivo, se ne aggiungerebbero altri con l’unica certezza rappresentata dall’aumento delle bollette.
Un’operazione difficile da digerire da parte dei Sindaci, che sul territorio debbono rispondere ai cittadini, più che alle segreterie pontine e romane dei partiti di appartenenza.
Un’altra delle stranezze di questa società misto pubblico-privato è che al privato devono essere sempre garantiti utili, per cui si registra la “stranezza” per la quale quando c’è da pagare e ripianare pagano i cittadini, quando c’è da incassare, riscuote solo la parte privata, anche se va detto che ultimamente gli utili non sono stati redistribuiti tra i soggetti privati ma reinvestiti.
Insomma Latina e provincia registra, in Italia, tra i più alti livelli di dispersione di acqua potabile immessa nella rete ed Acqualatina chiede di fare investimenti per rimediare a questa situazione, ma nonostante i tantissimi soldi spesi in questi anni, i risultati tardano a vedersi.
Sarà mai possibile, riuscire ad abbassare il costo della bolletta idrica dei cittadini a favore di un aumento dei litri di acqua a disposizione degli stessi, riducendo le dispersioni?
Al momento è veramente difficile stabilirlo. Nel contempo per tutta l’estate, soprattutto sul litorale pontino, si sono registrati continui cali di flussi idrici a discapito dei cittadini e delle attività commerciali.