La situazione nel Medio Oriente continua a peggiorare, con un drammatico aumento delle violenze in diverse aree come Gaza, Cisgiordania e Libano. Gli scontri si intensificano, causando gravi conseguenze per le popolazioni locali e sollevando preoccupazioni a livello internazionale. Ecco una panoramica dettagliata di quanto sta accadendo nelle diverse regioni.
Gaza, una striscia assediata
La crisi umanitaria a Gaza si aggrava, con oltre 42.409 palestinesi uccisi e 99.153 feriti dall’inizio della guerra a ottobre. Le restrizioni agli aiuti umanitari sono descritte come le peggiori mai viste, con giorni in cui Israele ha impedito l’ingresso dei camion a Gaza, lasciando la popolazione, specialmente quella del nord, priva di cibo, acqua e medicine. I rapporti indicano che gli aiuti non sono stati sufficienti per far fronte all’emergenza e che l’UNICEF ha avvertito che la situazione è allarmante.
In un contesto di bombardamenti indiscriminati, è emerso un video in cui soldati israeliani inseguono e aggrediscono un adolescente ferito a Biddu, suscitando indignazione. Le incursioni mortali da parte delle forze israeliane continuano, contribuendo a un numero crescente di vittime.
Le ultime dalla Cisgiordania
Le forze israeliane stanno intensificando le incursioni nella Cisgiordania occupata, con oltre 700 palestinesi uccisi dal 7 ottobre. I rapporti di attacchi e violenze nei territori occupati sono in aumento, alimentando ulteriormente le tensioni. La comunità internazionale sta esprimendo preoccupazione per la mancanza di protezione dei diritti umani in queste aree.
Le ultime dal Libano
In Libano, la situazione è critica. Almeno 1.350 persone sono state uccise dagli attacchi israeliani, con il sindaco di Nabatieh, Ahmad Kahil, tra le vittime. Hezbollah ha dichiarato di aver condotto attacchi missilistici su diverse aree del nord di Israele, rispondendo così all’intensificarsi delle operazioni militari israeliane. Gli attacchi israeliani hanno colpito circa 340 obiettivi di Hezbollah nelle ultime 36 ore, con un numero imprecisato di vittime e danni segnalati.
Dichiarazioni
Il principale diplomatico iraniano, Abbas Araghchi, ha avvertito che l’Iran è pronto a una risposta “decisa e deplorevole” a qualsiasi attacco israeliano. Ha sollecitato le Nazioni Unite a intervenire per fermare le aggressioni israeliane e fornire aiuti umanitari a Gaza e in Libano. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha annunciato che le ritorsioni israeliane sarebbero state “mortali, precise e sorprendenti”.
Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, insieme al Segretario alla Difesa, ha messo in guardia Israele, affermando che gli Stati Uniti potrebbero sospendere le consegne di armi se non verranno inviati maggiori aiuti umanitari a Gaza.
In Europa, Petra De Sutter, vice primo ministro del Belgio, ha sottolineato l’urgenza di riconoscere lo Stato palestinese, affermando che è “adesso o mai più”. Le sue dichiarazioni rispecchiano un crescente appello per un’azione internazionale più decisa a favore della Palestina.
Queste dinamiche complessive evidenziano la gravità della situazione nella regione e l’urgenza di un intervento internazionale per mitigare la crisi umanitaria e porre fine al conflitto in corso.