Domenica 13 ottobre si è conclusa ad Albano Laziale l’esposizione “Liuthery Armonie a Colori”, un progetto che ha intrecciato la tradizione della liuteria con l’arte contemporanea, dando vita a un’esperienza sensoriale unica, fatta di colori e storie. Protagonisti indiscussi sono stati i violini, realizzati dal liutaio Gianfranco Roffi e trasformati in opere d’arte grazie alla creatività di vari artisti. Il progetto “Liuthery”, curato da Luca Rondoni, trascende il semplice canone estetico, abbracciando l’idea che l’arte debba essere un’esperienza condivisa, intrisa di convivialità. Ogni opera diventa così un ponte di comunicazione, carico di una forte connotazione narrativa, capace di toccare il cuore di tutti.
Un momento particolarmente emozionante si è avuto durante l’incontro con i bambini, alcuni dei quali non udenti. Di fronte a quegli strumenti incantati e ai racconti del curatore, hanno creato attorno alla mostra una nuvola di energia e bellezza, illuminando l’ambiente con la loro curiosità e vivacità. Mostrando una straordinaria attenzione, questi piccoli artisti hanno condiviso le loro suggestioni, raccontando al curatore e agli astanti le emozioni che quei violini evocavano in loro.
È stata una testimonianza potente del fatto che l’arte ha il potere di trasformare gli adulti in bambini, risvegliando in loro la meraviglia, mentre i bambini, a loro volta, si fanno portatori di saggezza. Questa interazione ha dimostrato che l’arte è un linguaggio universale, capace di unire generazioni diverse, rivelando la bellezza di un dialogo autentico e spontaneo. Ogni violino, pur restando fedele alla nobile tradizione della liuteria cremonese, è stato “suonato” dagli artisti attraverso sinfonie di colore, dove le pennellate hanno trasformato la superficie lignea in un racconto personale. Non si tratta solo di una trasformazione estetica: ogni strumento, con le sue sfumature e trame cromatiche, porta impresso un pezzo dell’anima di chi lo ha dipinto, creando un dialogo tra la musica che potrebbe emanare e la storia che racconta visivamente.
L’allestimento della mostra è stato collocato nella scalinata principale di Palazzo Velli, sede del Comune di Albano Laziale. Ogni opera ha accompagnato i visitatori in un viaggio immersivo, arricchendo l’esperienza sensoriale complessiva. Tra le opere esposte figurano:
• Alessandra Cerini – Sud/Ovest
• Alessia Severi – Borboletas
• Claudio Marini – 4 Stagioni
• Daniele Cedroni – Occhi appesi all’udito
• Francesca Cammarota – Siren
• Gianfranco Roffi – Viola Negra
• Graziano Leoni – Ryū
• Manlio Rondoni – Concerto
• Roberto Pruneddu – Elettric Number 2 e MUsa Music
• Simone Piccioni – Disarmonie Calibro 9
• The Niro – Space Violin
Recentemente, la collezione si è arricchita con l’ingresso delle due nuove opere: “Disarmonie Calibro 9” di Simone Piccioni e “Concerto” di Manlio Rondoni, che ha guidato visivamente l’intera mostra, come un direttore d’orchestra.
Incorporata nel contesto del Festival Letterario Albano in Libro, sotto la guida dell’Assessora Maria Cristina Casella, l’esposizione ha celebrato non solo la musica, ma anche un dialogo interdisciplinare tra parole, suoni e immagini. “Liuthery” si è affermata come un punto di riferimento per la cultura e la creatività, riaffermando il valore dell’artigianato e dell’arte nell’esperienza umana.
L’esposizione “Liuthery: Armonie di Colore” ha così offerto un nuovo modo di vivere e interpretare la musica, dove la forma e il colore diventano strumenti espressivi, in grado di risuonare nella mente e nell’anima di chi osserva.
Oltre a raccontarvi l’evento, desidero allegare una mia riflessione critica che approfondisce ulteriormente l’aspetto concettuale della mostra.
Riflessione Critica sul Progetto “ Liuthery ” armonie a colori
“Liuthery – Armonie a Colori” non è semplicemente un progetto di liuteria, ma un inno alla fusione di linguaggi e sensibilità artistiche. Al suo centro si erge l’idea che un semplice strumento a corda possa trascendere il suo ruolo convenzionale per diventare un veicolo di espressione culturale e poetica. Qui, il legno non è solo materiale; è un racconto, una memoria, una connessione tra l’artigiano e gli artisti.
La contaminazione tra la tradizione della liuteria e le tecniche artistiche contemporanee si traduce in un dialogo vibrante e dinamico. Ogni pezzo della collezione è una sinfonia visiva e sonora, un’armonia di forme e colori che sfida la linearità del tempo. Gli artisti, con il loro approccio innovativo, non decorano semplicemente; trasformano lo strumento in una tela viva, in cui ogni pennellata racconta storie di emozioni, esperienze e identità.
In questo progetto, l’atto di creare va oltre il mero fare: è un processo di scoperta e reinvenzione. Ogni artista porta con sé una visione unica, un frammento di verità che si intreccia con quello degli altri, generando un tessuto culturale ricco e stratificato. “Liuthery – Armonie a Colori” diventa così un laboratorio di esperienze, un crocevia di sensibilità dove il suono incontra la vista, dove l’arte non è solo contemplazione, ma una vivida interazione.
L’atto stesso di suonare uno strumento decorato assume nuove valenze; non si tratta più solo di produrre note, ma di attivare un dialogo sensoriale che coinvolge l’intero essere. La musica diventa un’espressione del visibile, un racconto che si dispiega attraverso il suono e l’immagine, invitando chi ascolta a partecipare a un’esperienza collettiva, una celebrazione dell’arte in tutte le sue forme.
In questo contesto, “Liuthery – Armonie a Colori” si configura come una rinnovata riflessione sul significato stesso di creazione artistica. In un mondo spesso dominato dalla frenesia e dall’effimero, questo progetto ci invita a riconsiderare il valore della manualità, della tradizione e della comunità. L’unicità di ogni strumento non risiede solo nella sua estetica, ma nel significato profondo che ogni artista infonde in esso, rendendolo un tassello di un mosaico più grande: quello della cultura condivisa.
In definitiva, il progetto “ Liuthery ” si erge come un faro di originalità, un richiamo a una comprensione più profonda e integrata dell’arte, dove il suono e la visione danzano insieme, creando una melodia di esperienze che trascende il tempo e lo spazio. È un viaggio sensoriale che ci invita a esplorare le infinite possibilità dell’espressione umana, un invito a scoprire la bellezza dell’incontro tra il tangibile e l’intangibile, tra l’artigianato e l’arte.