I medici di famiglia del Lazio hanno avviato una protesta contro la proposta della Regione di renderli dipendenti dal sistema sanitario pubblico.
In segno di dissenso, i professionisti hanno distribuito 10.000 ricette colorate ai cittadini, accompagnate da una lettera aperta in cui esprimono le loro preoccupazioni riguardo le possibili ripercussioni sulla qualità dell’assistenza primaria.
La protesta è stata organizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle implicazioni della riforma che potrebbe limitare l’autonomia professionale dei medici di base. I professionisti sostengono che la proposta rischia di ridurre la personalizzazione delle cure, con effetti negativi per i pazienti, in particolare per coloro che necessitano di un’assistenza continuativa e mirata.

“I medici di famiglia sono sempre stati il primo punto di riferimento per i cittadini e la nostra libertà professionale ci consente di offrire un servizio di qualità “, ha dichiarato uno dei medici promotori della protesta. “Renderci dipendenti dalla Regione potrebbe minare il nostro ruolo e ridurre l’efficacia della nostra azione sanitaria“.
La distribuzione delle ricette colorate ha avuto luogo in diverse città della regione, tra cui Roma, Latina, Frosinone e Viterbo, con l’obiettivo di coinvolgere direttamente la popolazione e raccogliere il supporto dei cittadini. I medici hanno inoltre richiesto un incontro urgente con le autorità regionali per discutere soluzioni alternative che non compromettano la qualità dell’assistenza.
L’iniziativa ha suscitato un ampio dibattito, con alcune forze politiche che si sono schierate a favore della riforma, mentre altre, tra cui associazioni di pazienti e sindacati, hanno espresso solidarietà alla protesta. La Regione Lazio dovrà ora decidere come procedere, tenendo conto delle preoccupazioni sollevate dai medici e dall’opinione pubblica.