Le Nazioni Unite stanno aggiungendo Israele alla cosiddetta “lista nera” dei paesi che hanno commesso abusi contro i bambini nei conflitti armati.
Questa decisione, confermata da un diplomatico israeliano, arriva in un momento di estrema tensione e dolore, poiché migliaia di bambini palestinesi sono stati uccisi nel continuo attacco dell’esercito israeliano alla Striscia di Gaza.
Venerdì, l’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha annunciato sui social media di aver ricevuto la notifica ufficiale della decisione del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Quasi contemporaneamente, un altro tragico bombardamento ha colpito il campo profughi di Nuseirat, causando un massacro senza precedenti.
Il Massacro di Nuseirat
L’Ufficio stampa del governo di Gaza ha descritto l’attacco come un “massacro israeliano”, che ha ucciso 210 palestinesi e ne ha feriti più di 400. Le immagini e le testimonianze provenienti dal campo profughi mostrano scene di devastazione assoluta: edifici rasi al suolo, corpi intrappolati sotto le macerie e sopravvissuti che cercano disperatamente di trovare i propri cari.
L’esercito israeliano sta conducendo intensi attacchi attraverso la Striscia di Gaza via aerea, via terra e via mare, uccidendo più di 200 persone e diffondendo la paura tra la popolazione sfollata stanca della guerra. Dozzine di raid aerei hanno colpito sabato il territorio assediato, in particolare a Deir el-Balah e Nuseirat nel centro di Gaza, nelle case a ovest della città di Rafah nel sud e in diverse aree della città di Gaza a nord.
Il Ministero della Sanità di Gaza ha affermato che “un gran numero” di morti e feriti stanno arrivando all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa, la maggior parte dei quali sono bambini e donne. “Decine di feriti giacciono a terra e le équipe mediche stanno cercando di salvarli con le capacità mediche di base che hanno a disposizione”, ha affermato, aggiungendo che è a corto di medicine e cibo e che il suo generatore principale ha smesso di funzionare per mancanza di carburante.
Una dichiarazione rilasciata dall’Ufficio stampa del governo di Gaza afferma che 210 persone sono state uccise negli attacchi israeliani a Nuseirat e in altre parti del centro di Gaza. Un portavoce del ministero della Sanità aveva precedentemente affermato che c’erano ancora “molti” corpi e feriti rimasti per le strade. Le comunicazioni sono state disturbate dall’intenso bombardamento, ma riferendo dall’interno dell’ospedale “sopraffatto” tramite una telefonata, Hind Khoudary di Al Jazeera ha detto che la situazione è tesa, con persone terrorizzate per strada che non sanno a chi rivolgersi.
“Ci sono esplosioni che accadono ogni minuto. Le ambulanze stanno trasferendo i feriti all’ospedale dove siamo intrappolati. È il caos all’interno dell’ospedale. Ci sono bambini tra i feriti”, ha detto.
La dottoressa Tanya Haj-Hassan, una dottoressa di terapia intensiva pediatrica di Medici Senza Frontiere (MSF), ha descritto l’ospedale di Al-Aqsa come un “completo bagno di sangue”, aggiungendo che sembrava “come un mattatoio”. “Le immagini e i video che ho ricevuto mostrano pazienti che giacciono ovunque in pozze di sangue… i loro arti sono stati spazzati via”, ha detto ad Al Jazeera.
Gli Ostaggi Liberati
Durante l’operazione nel campo profughi di Nuseirat, le forze israeliane sono riuscite a liberare quattro ostaggi che erano stati rapiti dal festival musicale Nova. I loro nomi sono Noa Argamani, 25 anni, Almog Meir Jan, 21 anni, Andrey Kozlov, 27 anni, e Shlomi Ziv, 40 anni. Tutti e quattro gli ostaggi liberati erano sani e si sono riuniti alle loro famiglie dopo gli esami medici in un ospedale israeliano. Nell’operazione ha perso anche la vita l’ufficiale di polizia antiterrorismo Arnon Zamora.
Reazioni e Conseguenze
La decisione dell’ONU di inserire Israele nella lista nera è vista da molti leader dei diritti umani come “del tutto giustificata”. Essi sostengono che l’inclusione di Israele nella lista nera evidenzia la gravità delle violazioni dei diritti dei bambini palestinesi, che continuano a sopportare il peso maggiore del conflitto. Le immagini strazianti di bambini feriti e uccisi, insieme alle storie di famiglie distrutte, sottolineano la necessità urgente di protezione per i civili innocenti.
La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione le azioni militari israeliane. La speranza è che questa mossa da parte delle Nazioni Unite possa portare a un cambiamento significativo nella protezione dei diritti umani e nella fine delle violenze contro i bambini nei conflitti armati.
Conclusione
La situazione nella Striscia di Gaza continua a deteriorarsi, con un numero sempre maggiore di vittime civili. La decisione delle Nazioni Unite di aggiungere Israele alla lista nera rappresenta un passo importante verso il riconoscimento delle gravi violazioni dei diritti umani. Tuttavia, resta da vedere se questa decisione avrà un impatto concreto sul terreno, migliorando la protezione dei bambini e riducendo la violenza in una regione devastata dal conflitto.