Sabato mattina, dalle 10 il Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani ha organizzato una passeggiata sul Monte Artemisio per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta avvenendo sui boschi dei Castelli Romani. Dopo Monte Cavo l’azione del Comitato, che raccoglie orami centinaia di attivisti, si concentra sul Monte Artemisio. L’appuntamento è a Fonte Marcaccio per poi proseguire a piedi.
“Andiamo a fare una passeggiata facile e comoda tra i boschi di Monte Artemisio per attaccare insieme sui nostri cari alberi dei cartelli che ne spieghino il valore. Proviamo a lasciare un messaggio per salvare gli alberi che sono prossimi ad essere tagliati. Al termine della passeggiata ai cartelli appesi saranno rimossi” Questo l’invito del Comitato a tutti i cittadini.
“Il Monte Artemisio è una delle zone più devastate del nostro territorio: un terzo dei suoi boschi sono stati venduti al taglio ceduo, un totale di più di 500 ettari.” Prosegue il Comitato Protezione Boschi.
“La ditta che sta tagliando è imputata in un processo penale al tribunale di Velletri per illeciti nei tagli, ma né il comune gli ha ritirato la concessione né l’Ente Parco ha detto una parola.” Aggiungono gli attivisti
“Anzi l’Ente Parco avalla questo sfruttamento economico intensivo del territorio.”
“Lascia che gli alberi siano tagliati massivamente a ceduo dalle ditte di legname e nulla sta facendo per la tutela dei nostri boschi e della loro biodiversità (il 95% del parco è ceduo di castagno quindi legna da tagliare, solo il 5% sono aree protette), nulla sta facendo per salvare i laghi che stanno scomparendo con l’abbassarsi della falda acquifera, nulla sta facendo per la tutela dei nostri boschi e della loro biodiversità, nulla sta facendo per la conservazione delle tante e incredibili aree archeologiche che abbiamo.” Aggiungono non senza critiche dal Comitato
“Stanno distruggendo un patrimonio collettivo, svendendolo e consumandolo a beneficio di poche ditte private, invece di proteggerlo e valorizzarlo per il suo notevole interesse ambientale e quello della cittadinanza che sempre più chiede che si ponga fine a questa desertificazione.” Prosegue il Comitato Protezione Boschi.
“Nonostante si possa affermare con certezza che gli alberi hanno un ruolo fondamentale nella lotta alla crisi climatica e che siano preziosi per noi e tutti gli animali, da tempo ormai assistiamo in aree vastissime del Parco dei Castelli Romani al cosiddetto taglio del bosco ceduo.“
“Ceduo viene dal latino “taglio” e non è altro che disboscamento, una pratica artificiale di abbattimento di alberi per raccogliere e vendere legna, pratica che danneggia gravemente gli ecosistemi boschivi.“
“Lo scopo del taglio ceduo non è assolutamente il benessere del bosco, il suo unico fine è il profitto ricavato dalle ditte del legname. Contro questo ci battiamo, senza soste ormai da un anno.” Prosegue ancora il Comitato Protezione Boschi.
“Perdiamo ogni anno centinaia di ettari di boschi tagliati: considerando che in ogni ettaro ci sono circa 1000 alberi e ne vengono lasciati solamente 50-70 a dote del bosco i calcoli sulle perdite sono spaventosi. Da poco Rocca di Papa ha messo all’asta il taglio di altri 65 ettari, ad esempio.” Continua la disamina del Comitato
“Riteniamo necessario e improcrastinabile che la destinazione d’uso delle particelle boschive attualmente classificate “ceduo” siano trasformate in riserve naturali, zone speciali, aree archeologiche e monumentali (considerando che il nostro parco è attraversato da ben tre cammini e ha un patrimonio archeologico incredibile). Non ci fermeremo finché non sarà così.” Conclude il Comitato.