Il Comitato Protezione Boschi dei Castelli Romani ha organizzato ieri mattina, una passeggiata sul monte Artemisio, invitando i cittadini a verificare la situazione relativa ai tagli che la ditta concessionaria sta eseguendo sul bosco di pertinenza del Comune di Velletri.
Una passeggiata indetta a seguito del processo per peculato che vedrà la sua seconda udienza nel febbraio del 2025, degli interrogativi sollevati da laspunta.it, dell’interrogazione presentata dal consigliere Sergio Andreozzi.
Una vicenda che ha animato i comitati e diversi cittadini sul tema della salvaguardia ambientale a salvaguardia del bosco veliterno e dei boschi dei Castelli Romani, dopo le vicende di via del Perino a Genzano di Roma, dei tagli a Rocca di Papa e a Nemi.
Così ieri una quarantina di persone si sono ritrovate per questa passeggiata sull’Artemisio. Oltre al Comitato, presente anche Enrico Del Vescovo di Italia Nostra.
Assenti le altre testate giornalistiche, soprattutto quelle locali, ma soprattutto assenti le diverse associazioni ambientaliste di Velletri, forse distratte da altri temi o impegnate.
Una camminata partita da Fontana Marcaccio verso colle del Vescovo, passando per l’ex rifugio della Forestale. Nel percorso si sono potuti guardare i tagli effettuati nell’area prospiciente l’ex rifugio forestale che degrada a valle verso la Fonte del Turano e i tagli eseguiti su colle del Vescovo.
Durante la passeggiata, mentre gli attivisti e i cittadini si stavano rendendo conto della situazione, passeggiando nel bosco, all’improvviso è arrivata una Panda bianca, dalla quale sono scesi l’agronomo dr. Fabrizio Dezzi, tecnico che ha realizzato i progetti di taglio ed attualmente coordinatore tecnico della ditta, che ha in concessione o appalto la gestione dei tagli del Monte Artemisio, e il dr Rolando Cugini commercialista della ditta.
Un incontro casuale? Forse si, forse no. Certo a noi è sembrato inusuale la loro presenza, soprattutto di sabato mattina. Scesi dalla macchina, l’agronomo Dezzi si è presentato dicendosi disponibile a fornire risposte ai cittadini presenti. Questa disponibilità ha dato modo ai cittadini e agli attivisti del comitato di porre delle domande dirette all’agronomo Dezzi.
Una lunga chiacchierata, cordiale e di merito su quanto sta avvenendo sul monte Artemisio. Anche noi de laspunta.it, non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione.
Gli interventi del dr. Dezzi sono stati registrati e troverete nei link i video della chiacchierata, con le risposte alle nostre domande e a quelle del Comitato.
Si è spaziato dalla convenienza di questa concessione, dei costi e ricavi, delle rassicurazioni che il legno tagliato a Velletri non vada a finire nelle centrali a biomasse, della necessità di cambiare modalità di gestione del taglio del bosco ceduo, di cambiamento climatico, ma anche del processo in corso e le inevitabili domande sulla concessione e sulla gestione dei tagli, a cominciare da quanto sta accadendo nella zona del Turano, con l’apertura di una strada sbancata lateralmente e che laspunta.it ha documentato fotograficamente.
Alla nostra domanda il dr. Dezzi ha affermato di non esserne a conoscenza. “Lei parla di sbancamento ma io non vedo nessun sbancamento” ha affermato Dezzi, al ché lo abbiamo invitato ad andare insieme a vedere la situazione, ponendogli il tema del controllo che da coordinatore tecnico dovrebbe fare, insieme al nugolo di addetti al controllo deputati a farlo.
“Forse lei si referisce al passaggio con i tronchi” ha provato a dire l’agronomo, ma lo abbiamo incalzato nel dover andare a vedere, perché i tronchi non hanno le lame che tagliano il costone della montagna tagliando le radici degli alberi. Secondo Dezzi però “Le operazioni sono state fatte secondo quanto previsto – ha puntualizzato – adesso stiamo facendo il ripristino della sentieristica e faremo una verifica”.
Sui vincoli di natura archeologica presenti su colle del Vescovo, l’agronomo Dezzi ha specificato che non è stato richiesto nessun parere alla Sovrintendenza in quanto non necessario. “Su colle del Vescovo – ha detto Dezzi – ci sono dei vincoli archeologici e puntualmente dove ci sono questi vincoli non viene svolta nessuna attività. C’è un vincolo puntiforme specifico, ci siamo tenuti ben oltre i 100 metri previsti e non abbiamo interessato la Sovrintendenza perché non c’è stato nessun transito.”
la discussione si è anche soffermata sulla densità di alberi tagliati e di quanti ne debbano rimanere a dimora.
Inevitabile quindi parlare dei verbali di collaudo. Abbiamo detto a Dezzi che a noi risulterebbe che nei successivi collaudi, eseguiti dopo la ripresa della concessione, siano stati accertati altri danni, altre piante tagliate in difformità, con altre sanzioni elevate contro la ditta concessionaria.
“La preoccupazione è legittima – ha detto Dezzi – ma non è mai successo che sia stata tagliata una pianta che non doveva essere tagliata, anche perché non c’è stata nessuna denuncia degli enti controllori. Quello che manca sono le piante che sono cadute accidentalmente, per effetto delle avversità atmosferiche e piante cadute accidentalmente nel corso dei lavori. In questo caso si paga una sanzione che è maggiore del costo della pianta stessa. Su 800 piante a lotto da tagliare può accadere che questi eventi possano accadere interessando l’1% di queste piante.”
Ha poi rassicurato sugli errori, per cosi dire, di tagli di piante di turno diverso. Alla domanda specifica: ci rassicura che piante di terzo turno non siano state tagliate al posto di quelle di secondo turno? “Assolutamente si” ha affermato l’agronomo Dezzi.
Quanto meno questa passeggiata nel bosco uno scopo l’ha raggiunto, far capire al Comune, e alla ditta che i cittadini sono vigili e che, nel rispetto delle attività silvocolturali, l’attenzione maggiore è nel rispetto della salvaguardia ambientale.
A tale proposito il Comitato ha annunciato per sabato 11 maggio alle ore 17:00 un sit-in in piazza Cairoli a Velletri per sensibilizzare i cittadini su quanto avviene nei boschi dei Castelli Romani.