Continua la mobilitazione contro il taglio ceduo che sta radendo al suolo migliaia di ettari in tutto il territorio del Parco Regionale dei Castelli Romani per motivi prettamente economici.
“Anche in questi giorni, mentre siamo impegnati a organizzare le prossime iniziative, l’Ente Parco Castelli Romani non è rimasto insensibile alle richieste del mercato, lavorando alacremente per autorizzare un vasto disboscamento in zona ampiamente protetta.” Lo afferma il Comitato protezione Boschi dei Colli Albani
“Alle “Piagge” di Nemi, a soli 100 metri da “Fontan Tempesta”, l’Ente Parco ha rilasciato l’ennesimo “nulla osta” per il taglio di fine turno di quasi 3 ettari di bosco cioè di 30 mila metri quadri” Accusa il Comitato
“L’area delle particelle interessate, secondo un nostro studio, è di circa 12 ettari totali e, vista la scarsità di addetti ai controlli dichiarata dallo stesso Ente, c’è da temere il peggio.” Aggiunge la nota del Comitato protezione Boschi.
“Il richiedente è la società “Casale dei Corsi”, che ha chiesto e ottenuto di poter fare profitti con alberi di varia tipologia per un taglio di fine turno di soli 17 anni ” Al di sotto della soglia dei venti anni come sarebbe invece previsto.
“Alleghiamo, il “nulla osta” con ben 24, probabilmente inutili, prescrizioni, poiché l’area interessata dal taglio si trova nella situazione seguente, riportata nel permesso rilasciato dal Parco.” Aggiunge il Comitato.
CONSIDERATO che l’intervento di taglio ricade in zona 8 -“Zone boscate non compromesse” del P.T.P. ambito territoriale n. 9 “Castelli Romani”;
TENUTO CONTO che l’intervento di taglio ricade all’interno dell’area configurata come “Sistema del Paesaggio naturale” ambito “Paesaggio naturale” del P.T.P.R.;
TENUTO CONTO che l’intervento di taglio ricade nelle aree “(…) beni di insieme: vaste località con valore estetico tradizionale, bellezze panoramiche” del PTPR tavola B – Beni paesaggistici;
CONSIDERATO che l’intervento di taglio ricade nelle aree “(…) di interesse archeologico già individuate – beni puntuali con fascia di rispetto” del PTPR tavola B- Beni paesaggistici;
CONSIDERATO il sopralluogo congiunto effettuato in data 10/01/2025 nel corso del quale si è accertata la presenza di un bosco ceduo misto con castagno, robinia, acero, quercia, carpino nero e con forte presenza di nocciolo;
“Viene da chiedersi a cosa serve tutta questa vincolistica se poi viene superata dalla volontà di concedere i permessi per il taglio?” Afferma il Comitato che prosegue nelle domande.
“Come è possibile in un Paese come il nostro che esista un servizio così efficiente di rilascio dei nulla osta per il taglio forestale che in soli 50 giorni, molti festivi, effettua i sopralluoghi e in soli 4 giorni elabora quanto si può leggere mentre l’Ente Parco stesso lamenta una scarsità di personale per i controlli ? “
“Perché ci sono ben 24 prescrizioni, scritte peraltro in modo ambiguo, compresa quella quasi romantica (non per gli animali coinvolti) dell’uso dei muli per il trasporto della legna ?” Si chiede ancora il Comitato
“Chiuderanno tutta lo zona per l’ennesimo cantiere forestale, per farne un nuovo deserto in un’area molto frequentata da camminatori, escursionisti e turisti.” Aggiunge il Comitato
“Siamo fermamente contrari e ci opporremo a questo ennesimo scempio che devasterà un’area boschiva molto bella e variegata per i soli fini economici dei richiedenti, lasciando al massimo 60 matricine ad ettaro.” Prosegue la nota del comitato ambientalista
“Taglieranno circa 3.000 alberi con conseguenze immaginabili sull’ambiente circostante, la flora, la fauna, il dissesto idrogeologico e i mancati cicli di cattura di CO2, rilascio di ossigeno, e funzionalità della pompa biotica utile per le precipitazioni.” Fa notare il Comitato
“Adesso la palla passa agli uffici comunali di Nemi che dovranno produrre il “documento conclusivo del procedimento”.
“Il comune “bandiera arancione” procederà ancora nella sua versione “nera”, visto quanto già fatto per la trasformazione di un vivaio in un benzinaio, di un centro canoa pubblico in un centro movida privato e di un pezzo di spiaggia in un tentativo fallito di palafitta anti-covid ?” Attacca il Comitato
“Rilanciamo la lotta contro questi scempi, contro la devastazione del territorio per la sua messa a profitto con progetti di cementificazione, incenerimento dei rifiuti, aumento dei prelievi idrici di ACEA dal Lago Albano ed altre innumerevoli nocività già impiantate da anni e la new-entry “geotermia”.”
Intanto il Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani da appuntamento ai cittadini per l’iniziativa di questa mattina dallo re ore 10.30, il “Tree Tag” sul Monte Artemisio a Velletri, con ritrovo a Fontana Marcaccio.
Mentre Sabato 15 febbraio, ore 10.00, corteo a Rocca di Papa, con ritrovo ai Campi d’Annibali in piazza “Giuseppe Di Vittorio” per raggiungere la sede dell’Ente Parco a “Villa Barattolo” in via “Cesare Battisti” per manifestare contro il Parco dei Castelli.