Andrà in scena questa mattina la manifestazione di protesta in piazza Umberto I a Nemi contro l’assenza di iniziative a salvaguardia del lago di Nemi e contro i progetti che l’amministrazione sta portando avanti sul lago.
Alle 11 i cittadini e i comitati coinvolti dal Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani che ha indetto il presidio insieme ad Italia Nostra, manifesteranno sotto il comune nemorense.
La situazione del lago di Nemi è sicuramente peggiore e più drammatica del lago di Albano, al di la delle chiacchiere e o delle riunioni con l’autorità di bacino, svoltasi alcune settimane fa e di cui l’esito è sconosciuto.
Basta vedere i dati e le infografiche che riportiamo di seguito per capire lo stato della situazione.
Il livello del lago di Nemi è sceso talmente tanto in questi anni che sono rimasti solo 24 metri di profondità e sono a rischio sia la biodiversità , sia l’acquacoltura presente sul lago, sia il lago stesso.
Continui emungimenti di acqua da parte di Acea per soddisfare le richieste idriche dei cittadini di Nemi e dei comuni limitrofi, tra cui Genzano, Velletri, Ariccia, stanno impoverendo il lago stesso. A ciò si deve aggiungere anche che la maggior parte dell’acqua pompata dal lago si perde per strada per colpa delle tubature fatiscenti sulle quali la manutenzione è a dir poco scarsa.
Nell’ultimo anno il lago di Neni si è abbassato ulteriormente di altri 56 centimetri.
E l’amministrazione di Nemi? Per ora si trincera dietro incontri che restano senza risposte concrete. Approva però la costruzione del centro canoa che affida per poche migliaia di euro ad una struttura privata. Un affidamento e una realizzazione sul quale il Comitato Boschi ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica.
Insomma comitati e cittadini chiedono lo stato di emergenza del Lago e azioni concrete volte alla sua salvaguardia, il rifacimento delle condotte idriche, una verifica sulle captazioni abusive, l’istituzione di una riserva naturale. Un utilizzo eco sostenibile e non preda di nuove cementificazioni.