La Procura della Repubblica di Latina, che indaga sulla orribile morte del bracciante di origine indiana, Satnam Singh avvenuta ormai cinque mesi fa, ha concluso gli accertamenti e chiesto il giudizio immeditato contro Antonello Lovato, titolare dell’azienda agricola dove Satnam ha perso la vita.
Secondo la Procura Lovato, attualmente ristretto in carcere, non avrebbe portato immediato soccorso all’uomo, al quale una macchina avvolgiplastica gli aveva tranciato un braccio, ma dopo averlo caricato su un furgone lo ha scaricato davanti alla sua abitazione.
Successivamente trasportato al San Camillo, il giovane bracciante agricolo è morto a seguito della mutilazione e delle ferite riportate.
Nel corso di questi cinque mesi, sono stati effettuati due incidenti probatori, uno con la compagna di Satnam, Soni che ha ricostruito la vicenda con il suo racconto, l’altro richiesto dalla difesa di Lovato con un’altra bracciante agricola che ha raccontato una versione diversa da quella di Soni.
Fatto sta che l’autopsia eseguita sull’uomo è stata abbastanza esplicita e circostanziata, circa le cause che hanno portato alla morte di Satnam, indicando tra l’altro come concausa i ritardi nei soccorsi.
Adesso il magistrato inquirente Marina Marra e il Procuratore Capo Giuseppe de Falco hanno chiuso il cerchio esercitando l’azione penale con la richiesta di giudizio immediato per Antonello Lovato.