Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha deciso in favore della demolizione dell’ex centrale termonucleare di Montalto di Castro, respingendo il ricorso presentato da Enel Produzione spa nel 2018. Il ricorso era contro le misure adottate dal Comune di Montalto di Castro per la demolizione delle strutture dell’ex centrale.
La sentenza, depositata oggi, sottolinea il dovere delle parti di cooperare lealmente e in buona fede nell’esecuzione dell’ordinanza di demolizione. Enel è tenuta a garantire ogni opportuna iniziativa per il recupero urbanistico ed edilizio dell’area, secondo gli obiettivi stabiliti dal Comune e con le modalità necessarie per prevenire il peggioramento delle condizioni ambientali.
I giudici amministrativi hanno osservato che l’abrogazione della normativa che legittimava la centrale, insieme alla previsione di un istituto transitorio per la riconversione di ciò che era stato realizzato, costituisce una complessa fattispecie normativa che ha definito l’assetto degli interessi pubblici coinvolti. Questi includono non solo gli interessi produttivi e aziendali, ma anche quelli urbanistici e territoriali.
La sentenza e il ricorso di Enel
La sentenza conclude che le questioni relative all’esecuzione dell’ordinanza di demolizione, che potrebbe costituire un pericolo per l’ambiente, sono questioni che riguardano la fase applicativa delle misure impartite dal Comune e dovranno essere valutate tra le parti, in buona fede, in tale fase.
Enel ha annunciato che proporrà ricorso al Consiglio di Stato. L’azienda sostiene che le opere interessate dal provvedimento di demolizione sono state legittimamente realizzate all’epoca in forza di una specifica legge e con l’autorizzazione delle competenti Autorità. L’esito del referendum del 1987 ha impedito la prosecuzione di tali opere, ma non ha influito sulla legittimità di quanto realizzato.