La battaglia civica per conoscere le ragioni per le quali la Asl Rm6 ha inteso non procedere alla riattivazione del punto nascite agli Ospedali Riuniti scuote la politica e diventa un caso.
La consigliera regionale Eleonora Mattia del pd, ha chiesto la convocazione urgente di una audizione alla commissione sanità della Regione presieduta da Alessia Savo.
Una richiesta legittima ed un primo punto a favore del Comitato Cittadino che da un mese circa si sta muovendo sul territorio coinvolgendo centinaia di cittadini e che ha raccolto in meno di un mese 3000 firme delle 10.000 che si era dato come obiettivo, che di questo passo saranno raccolte entro l’estate.
Segno questo dell’interesse che l’iniziativa spontanea sta riscuotendo in un territorio già fortemente depresso, con il consiglio comunale sciolto per mafia e i servizi preda degli appetiti politici dei comuni vicini.
Così il piano aziendale del 2021-2023 che vedeva Anzio al centro della programmazione sanitaria, è stato stravolto dal nuovo atto aziendale che non prevede per Anzio servizi aggiuntivi, anzi conferma la non riapertura del punto nascite ed un saldo negativo 21 posti letto in meno.
Da queste considerazioni si è mobilitato il comitato cittadino per la riapertura del punto nascite che in meno di un mese ha svegliato le coscienze dei cittadini, raccolto 3000 firme e svegliato dal torpore la politica regionale.
“La Programmazione della Rete Ospedaliera 2021-2023 – approvata con la determinazione dirigenziale n. G07512 del 18/6/2021 – aveva, tra l’altro, completato la riorganizzazione della Rete Perinatale, articolata su due livelli di cura, dove il II livello si distingue dal I livello per l’assistenza alla donna e al neonato che necessitano di cure intensive.” Scrive nella richiesta di audizione la consigliera regionale Eleonora Mattia.
“Per quanto riguarda la ASL Roma 6 la citata determinazione dirigenziale aveva previsto due
Punti Nascita di I livello, rispettivamente presso il Nuovo Ospedale dei Castelli di Ariccia e presso gli Ospedali “Riuniti” di Anzio e Nettuno, in modo da coprire sia l’area dei Castelli romani che quella del litorale.” Prosegue nella nota la consigliera del PD.
“Determinante per questa scelta era stato il parere del Comitato Percorso Nascita Pediatrico
regionale (CPNPr), nominato con determinazione dirigenziale n. G12937 del 4 novembre 2020, con l’obiettivo di mettere in atto le opportune azioni di coordinamento e verifica della attività previste dagli Accordi Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 e del 21 dicembre 2017 e con il compito, tra gli altri, di occuparsi della “programmazione e revisione della rete dei punti nascita”.
“Nello svolgimento delle proprie funzioni il CPNPr, con il parere del 18 novembre 2021, aveva
dato parere favorevole alla conferma del Punto nascita presso gli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno, rilevando tra l’altro che “l’Ospedale dei Castelli dista 34 km da Anzio” e che “Rispetto al bacino d’utenza attuale e potenziale si prende atto che il Punto nascita di Anzio fa parte di un nucleo di Punti nascita del litorale laziale e che avrebbe potenzialmente un bacino di utenza che comprende i comuni di Anzio, Nettuno, Pomezia e Ardea, ma anche dei comuni di Velletri, Cisterna di Latina, Lariano, Cori, Artena con una popolazione di circa 345.000 abitanti”.
“Rispetto a queste determinazioni, con la nuova Programmazione della Rete Ospedaliera 2024-
2026, approvata con Deliberazione della Giunta regionale n. 869 del 7/12/2023, si assiste invece ad una situazione completamente ribaltata“. Prosegue la nota della Mattia.
“Vi si prevede, infatti, la chiusura del Punto Nascita presso gli Ospedali Riuniti di Anzio e
Nettuno, che – con un bacino di utenza di 120.000 residenti fissi più le presenze estive – tra l’altro
perdono 21 posti letto, e, di converso, la “attivazione del Punto Nascite dell’Ospedale di Velletri per il quale deve essere redatto un progetto aziendale relativo alla disponibilità delle strutture assistenziali e delle risorse professionali secondo gli standard nazionali da sottoporre al CPNr”, nonostante l’Ospedale di Velletri si trovi a soli 15 km dal Nuovo Ospedale dei Castelli di Ariccia già dotato di Punto Nascita.” Fin qui le considerazioni della Mattia che ha aggiunto
“Come è comprensibile, una tale decisione ha destato enorme preoccupazione su tutto il
territorio che doveva essere coperto dal Punto Nascita dell’Ospedale di Anzio e Nettuno, con la
costituzione, in particolare, di un Comitato cittadino per la riapertura del Punto Nascita, che ha già
avviato una raccolta di firme.” Chiosa la consigliera regionale del PD.
“Al fine di comprendere le motivazioni che hanno portato la Giunta Rocca alla decisione di
sopprimere dalla Programmazione della Rete Ospedaliera il Punto Nascita di Anzio e Nettuno e di
riattivare il Punto Nascita a Velletri, nonché al fine di individuare le possibili soluzioni alla carenza di un presidio di tale importanza sul litorale, chiedo quindi di convocare urgentemente un’audizione” Conclude nella sua nota Eleonora Mattia.
Si profila quindi una convocazione di una audizione che avrà come nodo centrale i centri nascite di Velletri ed Anzio. Quello di Velletri fortemente voluto dall’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini che sulla riattivazione del servizio ha incentrato la campagna elettorale delle comunali veliterne, che hanno visto prevalere la coazione di centro destra con l’elezione di Ascanio Cascella.
Ma anche Anzio, nonostante lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose all’epoca guidato dal centro destra, rimane una roccaforte del centrodestra, che sulla chiusura del centro nascite si è guardato bene di dire alcunché, diversamente dai cittadini.
Un nodo difficile da districare, visto che i lavori per la riattivazione del punto nascite a Velletri sono in pieno svolgimento e la direzione della Asl Rm6 avrebbe già pronta la delibera per l’assunzione del personale mancante. Mentre ad Anzio non si dovrebbe procedere a nessuna ristrutturazione, ma solo alla riattivazione individuando il personale necessario.
All’orizzonte si profila uno scontro “politico” sui servizi sanitari sul territorio. Ad oggi né a Velletri, né ad Anzio questo servizio funziona, a rimetterci sono solo i cittadini, che per una volta hanno preso di petto la questione.