Dopo l’incredibile ed increscioso diniego del Parco dei Castelli di concedere l’accesso agli atti al Comitato protezione boschi dei Colli Albani, arriva la prima risposta operativa dell’associazione.
Oggi pomeriggio infatti si svolgerà una riunione on line, con inizio alle ore 17, per discutere di come e cosa deve fare un Parco, come quello dei Castelli Romani.
Quali sono le proposte, le iniziative di valorizzazione. Come quarant’anni fa si riparte dal basso coinvolgendo i cittadini e, aggiungiamo noi, anche le amministrazioni locali che a seguito del commissariamento ancora in atto, non hanno nessun rappresentante.
Ripartire dal basso poiché si sta diffondendo sempre più l’idea di restituire a questo ente una chiara priorità, visione e missione. Questo è necessario dato che la gestione recente sembra essere diventata troppo chiusa, al punto da non comunicare adeguatamente le attività che vengono svolte.
Eppure quanto accade è sotto gli occhi di tutti, a cominciare dalle determine di affidamento di incarichi a trattativa privata per decine di migliaia di euro. Tutto sicuramente nel rispetto della normativa, probabilmente, ma di certo una pratica che un Ente di questa portata potrebbe evitare, se ci fosse una visione e una missione.
A discutere con Comitati e cittadini anche uno dei massimi esperti forestali, il dr Alessandro Bottacci, che tra i tanti incarichi è socio ordinario dell’Accademia italiana di Scienze Forestali e Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
Ha al suo attivo oltre 150 pubblicazioni scientifiche ed è membro del consiglio direttivo della SIRF Società Italiana di Restauro forestale (una Società scientifica che si occupa di studiare e diffondere il restauro degli ecosistemi forestali).
Quindi una riunione nella quale si parlerà di merito e con cognizione di causa, al fine di valorizzare eventuali proposte da proporre al Parco e ai sindaci dei Castelli Romani.
“Noi abbiamo molte proposte da avanzare” dicono dal Comitato protezione boschi dei Colli Albani
“Nonostante possiamo affermare con certezza che gli alberi hanno un ruolo fondamentale nella lotta alla crisi climatica, da tempo ormai assistiamo in aree vastissime del Parco dei Castelli Romani al cosiddetto taglio del bosco ceduo.” Prosegue il post di presentazione dell’evento a cura del Comitato
“Ceduo viene dal latino “taglio” e non è altro che disboscamento, una pratica artificiale di abbattimento di alberi per raccogliere e vendere legna, pratica che danneggia gravemente gli ecosistemi.”
“Lo scopo del taglio ceduo non è assolutamente il benessere del bosco, il suo unico fine è il profitto ricavato dalle ditte del legname.” Aggiunge il Comitato.
“Il Parco dei Castelli Romani viene considerato dalle amministrazioni comunali come una coltivazione di alberi di castagno, da vendere a queste ditte. La destinazione d’uso di quasi tutte le particelle è “ceduo di castagno“.
“E il Parco ormai è una groviera di ettari e ettari di aree tagliate, dove sono erti in piedi pochi alberi e intorno a loro un deserto di ceppaie. Il sottobosco è morto e sono rimasti a terra solo i segni dei cingolati e i solchi dei tronchi trascinati.” Sottolinea il Comitato.
“Per fortuna la natura è potente e il bosco è in grado di rigenerarsi, nonostante i danni subiti. Intorno alle ceppaie ricrescono infatti dei fusti chiamati polloni che negli anni ridiventano alberi, per poi essere tagliati di nuovo.”
“Nel frattempo però la mancanza di ombreggiatura espone il suolo ad un forte calore, che impoverisce e inaridisce il sottobosco. Gli alberi perdono le profonde connessioni radicali tra loro e gli altri organismi vegetali e fungini della foresta. Gli uccelli non ritrovano il loro nido, gli animali selvatici la loro tana. Inoltre è ovvio che un bosco evoluto potrebbe offrire ecosistemi più ricchi e completi a flora e fauna del territorio.” Afferma il Comitato protezione Boschi dei Colli Albani.
“Quello che sta succedendo nel nostro parco è quindi allucinante, considerando quanti ettari di bosco stiamo perdendo e a che velocità.“
“Vogliamo ripensare insieme il Parco, per scrivere grazie al prezioso contributo di esperti forestali un nuovo progetto da proporre alle amministrazioni comunali e all’ente parco dei Castelli Romani.” E’ l’invito che il Comitato lancia alla politica e ai cittadini.
“Vogliamo provare a immaginare insieme di cambiare le destinazioni d’uso delle particelle che ora sono tutte “ceduo” in riserve naturali, zone speciali, aree archeologiche e monumentali, considerando che il nostro parco è attraversato da ben tre cammini e ha un patrimonio archeologico incredibile. Come vogliamo che si dichiari lo stato di emergenza dei nostri laghi e vogliamo un Parco che tuteli davvero la natura e il bosco“
Di seguito i link per partecipare alla live:
PRIMO LINK: https://meet.google.com/qpk-fumm-kea
ALLO SCADERE DELLA PRIMA SESSIONE: https://meet.google.com/cut-eokt-tch