Acquisizione sanante del fondo su cui insiste la “Pietrobono”: il Tar del Lazio, sezione staccata di Latina, ha respinto il ricorso della società che si era opposta al provvedimento di acquisizione del Comune di Frosinone, volto alla conclusione di una procedura espropriativa iniziata negli anni 60, all’epoca non perfezionata tramite il necessario decreto ad hoc.
Il tribunale, nella sentenza pubblicata, ha evidenziato come gli atti adottati dall’amministrazione Mastrangeli per salvaguardare la Pietrobono fossero “immuni da aspetti di erroneità e illogicità” e fossero idonei invece a mettere in luce “l’interesse pubblico al mantenimento dell’edificio scolastico in considerazione della sua funzione anche sociale nel contesto territoriale di riferimento e delle caratteristiche del plesso; l’impercorribilità di opzioni alternative; l’adeguata considerazione dell’interesse pubblico alla luce di quello privato, ovviamente limitato alla considerazione del solo soggetto direttamente attinto dal provvedimento”.
I giudici amministrativi hanno inoltre sottolineato come “ove mai il ricorso fosse stato ammissibile, sarebbe risultato comunque infondato”.

“La sentenza del Tar – ha dichiarato il Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli – conferma la bontà e la correttezza dell’operato della nostra amministrazione comunale, guidata dal principio di tutela dell’interesse collettivo. L’amministrazione ha agito in modo trasparente e determinato per il futuro dei nostri giovani e per la continuità del servizio educativo, essenziale per il benessere e la crescita della nostra città”.
“La scuola Pietrobono è un presidio educativo e sociale di fondamentale importanza – ha dichiarato l’assessore Angelo Retrosi – Obiettivo dell’amministrazione Mastrangeli è di continuare a investire nell’edilizia scolastica come fatto nell’ultimo biennio, con l’inaugurazione di nuove scuole come la ex Livio De Carolis e la “Pinocchio” a corso Lazio e con la nuova primaria di Madonna della Neve, ormai in dirittura d’arrivo. Continueremo inoltre a tutelare il patrimonio scolastico cittadino, a beneficio di studentesse e studenti, per le loro famiglie, per il personale docente e non docente e per l’intera collettività”.