“Il re è nudo. Abbiamo protocollato la mozione di sfiducia alla Sindaca Felici. La “notizia” è che il consigliere di Valore Civico, Giacomo Castro, ha deciso di non sottoscriverla, smentendo le sue dichiarazioni di appena due giorni fa.” A dirlo sono in consiglieri comunali del PD, 5 Stelle e i due fuoriusciti dalla maggioranza Conte e Arzente che non risparmiato critiche al consigliere Castro che con il suo atteggiamento è diventato di fatto la ciambella di salvataggio del Sindaco Felici
“Proprio lui, che ha deciso di non mettere fine dal notaio alla disastrosa esperienza dell’amministrazione Felici, che ci spiegava che quest’atto bisognava farlo in consiglio comunale. Bene, oggi che aveva la possibilità di farlo, si è tirato indietro. È ormai evidente: è pronto a fare da stampella ad una delle peggiori amministrazioni della storia di Pomezia che, per restare in piedi, cede ai ricatti della sua stessa maggioranza.” Prosegue la nota dei firmatari della mozione di sfiducia
“Nulla di nuovo da un anno a questa parte, con i partiti di centro destra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, che giocano a rialzo su ruoli e poltrone che ora, anche per responsabilità di Giacomo Castro, si moltiplicheranno. A pagarne i costi saranno i cittadini. Gli stessi che ormai da mesi vedono rifiuti abbandonati per strada, l’assenza di programmazione ed il degrado che avanza in città”. Concludono i consiglieri comunali di opposizione.
Adesso il presidente del consiglio Francesco Lamanna ha trenta giorni di tempo, dal protocollo della mozione di sfiducia, e comunque entro il 4 ottobre, per convocare il consiglio comunale che dovrà discutere e votare la mozione di sfiducia .