Il Sindaco Felici, ritrovata in zona Cesarini la maggioranza, riesce anche a superare lo scoglio della mozione di sfiducia discussa in consiglio comunale.
Un consiglio che ha visto contrapposte due visioni della città e anche del rispetto democratico diametralmente opposte. Da una parte il centro destra che a testa bassa va avanti sulla sua strada, incalzando l’opposizione fino a quasi sfidarla. Dall’altra il centro sinistra che invece ha cercato di ricordare ruoli e funzioni al Presidente del consiglio, richiamando anche al dialogo e al confronto, senza risparmiare critiche aspre alla maggioranza.
Chiaro esempio è l’intervento iniziale del presidente del consiglio, che per il ruolo che la legge gli attribuisce avrebbe potuto gestire questo suo intervento in altro modo.
In moltissimi consigli comunali, quando il Presidente del Consiglio, che è figura di garanzia dell’intero consiglio comunale, vuole intervenire in quanto consigliere, si fa sostituire dal vice presidente e prende la parola. Il Presidente del Consiglio di Pomezia non ha ritenuto fare così e, in un contesto cos’ delicato, tutto ha fatto tranne che ergersi a supertartes.
Ma tant’è la maggioranza continua ad essere muscolare, oggi anche in forza dei numeri, seppur risicati.
L’opposizione non c’è andata leggera, non ha risparmiato critiche, ne al Presidente del Consiglio, ne tanto meno al Sindaco Felici, più volte richiamato alle sue responsabilità e anche ai suoi “fallimenti politici” come sono stati definiti dall’opposizione i continui cambi di assessori, vicesindaci che hanno caratterizzato questi 15 mesi targati Felici.
Così come sono stati rimproverati al Sindaco alcune scelte che di fatto andranno ad appesantire il già poco stabile bilancio comunale, con altri mutui. Una affermazione fatta dal gruppo del PD nei loro interventi.
Il Sindaco Felici, però ha tirato dritto, nel suo intervento ha ribadito la giustezza delle sue scelte, non ha mancato di stigmatizzare l’opposizione, ma non ha speso nessuna parola per le linee programmatiche della nuova giunta varata due giorni fa.
Al termine della discussione, la mozione di sfiducia è stata respinta con 14 voti contrari e 11 favorevoli. Dopo questo voto, l’amministrazione si dovrà concentrare per le tante cose che sono sul tavolo, le criticità a cominciare dalle criticità fatte emergere, anche dai genitori, della struttura di via dei Castelli Romani, dove sono stati trasferiti i ragazzi dell’istituto Marone, il problema della raccolta dei rifiuti, tanto per citarne due molto attuali.