Manca ormai pochissimo alla apertura dell’anno scolastico e a Pomezia cresce l’attenzione per il trasferimento della scuola Marone nel complesso acquistato dal Comune per la “modica” cifra di 5 milioni di euro nel quale trasferire i ragazzi del plesso Marone.
Una circostanza dovuta ai necessari lavori di manutenzione che la sede originaria dovrà sostenere per adeguare a norma la struttura.
L’acquisto di questo immobile su via Castelli Romani è statto alquanto controverso e ha creato non poche tensioni all’interno della maggioranza.
Una domanda era lecita: invece di spendere tutti questi soldi per comperare un immobile da adeguare a scuola, non era meglio affittarlo?
Va da se che il Sindaco Felici e la maggioranza hanno deciso diversamente. Ma stante alle delibere emesse dal Comune potrebbero esserci problemi per l’apertura in tempo utile della struttura e soprattutto c’è il rischio di aver superato la norma sul dissimulato appalto, erogando alla proprietà dell’immobile un anticipo di 2 milioni di euro, sui 5 previsti per l’acquisto.
Di fatto una delibera di giunta comunale del 12 dicembre, inviata alla Cassa depositi e prestiti attestava che nessuna ingerenza avrebbe fatto il Comune nei lavori e ” che non trasmodino in forme di compartecipazione nelle cure, rischi, iniziative, e spese che restano tutte di competenza esclusiva del venditore” cosi recita la delibera. E allora perché si impegnano 59 mila euro per l’antincendio se i lavori sono a carico dell’attuale venditore?
Per questo motivo sono state depositate due interrogazioni in consiglio comunale.
Recita infatti la interrogazione del Pd “di verificare che le attività amministrative svolte siano effettivamente corrispondenti all’interesse dell’Ente e non siano lesive degli interessi economici del Comune di Pomezia, in quanto in contrasto con quanto previsto nella DGC n. 100 del 12.12.2023 atteso che : la liquidazione dell’acconto di 2 milioni di euro è in evidente contrasto con il divieto di erogare somme di denaro a soggetti privati se non dopo aver acquisito la proprietà dell’immobile, che com’è noto non avviene con il Contratto preliminare bensì con il Contratto di Compravendita e dunque l’acconto si sostanzia in un dissimulato appalto, atteso che con quelle risorse pubbliche il privato realizzerà l’allestimento necessario a rendere il bene acquisibile dall’ente; l’affidamento dell’incarico di progettazione e Scia rappresenta una palese ingerenza nel processo di allestimento del bene con costi a carico del Comune venendo dunque in evidenza di nuovo il ruolo del Comune, non come reale acquirente di un bene già in esistenza ma come dissimulato appaltante.“
“Il Comune ha già investito 2 milioni di euro affinché tutto sia pronto in tempo. Tuttavia, insieme al gruppo consiliare del PD, ci siamo posti alcune domande.” hanno detto le presentatrici delle mozioni, Eleonora Napolitano e Martina Battistelli
“Vogliamo verificare la correttezza dei passaggi amministrativi legati al compromesso per il quale il comune ha speso 2 milioni di euro e per capire quale progetto di ristrutturazione sia stato realizzato in così poco tempo. Viste le cifre importanti in gioco, siamo certi che i lavori saranno utili anche dopo l’utilizzo scolastico?” Affermano le due consigliere comunali.
Infatti le delibere del Comune per eseguire i lavori di adeguamento antincendio è dell’8 agosto, praticamente a ridosso dell’apertura dell’anno scolastico, mentre è tutto da chiarire l’anticipazione della somma dei due milioni di euro erogati al 30 luglio.
“Inoltre, vogliamo assicurarci che siano stati ottenuti tutti i permessi necessari per l’apertura. La sicurezza delle ragazze e dei ragazzi deve sempre essere la priorità assoluta. Continueremo a monitorare la situazione e a fare chiarezza per il bene della comunità” concludono gli esponenti del Partito Democratico
Le due interrogazioni portano la firma del Partito Democratico e sono state sottoscritte dall’intero gruppo consiliare