Le morti sul lavoro e i ripetuti infortuni, alcuni gravissimi come l’amputazione ad un bracciante indiano di poche settimane fa, sono al centro dell’intervento di Potere al Popolo che stigmatizza quanto accade a Latina e provincia e lancia un allarme sulle pratiche scorrette che vengono eseguite, purtroppo, non solo in agricoltura. Questo il comunicato di Potere al Popolo.
“Continua la strage di morti e infortuni gravi sul lavoro e la nostra provincia, come sappiamo bene, non ne è certo immune.
“L’ennesimo caso si registra con la vicenda dell’operaio agricolo di origini indiane costretto a vedersi amputare una gamba a seguito di un sospetto avvelenamento. Di fatto alla base del quadro clinico compromesso ci sarebbe un’intossicazione, compatibile con un’esposizione prolungata ai fitofarmaci utilizzati in agricoltura.


“Secondo le prime ricostruzioni, sembrerebbe che l’incarico che aveva ricevuto il lavoratore era di maneggiarli e utilizzarli nel più breve tempo possibile. Purtroppo, però, il tutto si sarebbe svolto nel giro di alcuni giorni, per di più forse, senza l’utilizzo dei giusti strumenti di sicurezza necessari ad evitare guai per la salute.
“Solo uno degli innumerevoli esempi insieme a Satnam Singh, Patrizio Spasiano e molti altri operai che ogni anno restano vittime del lavoro, i quali testimoniano che le condizioni lavorative vanno migliorate con un aumento del personale di ispettorato del lavoro e introducendo il reato di omicidio sul lavoro.
“La classe lavoratrice non ha mai trovato riparo, nemmeno nei governi di pseudo sinistra che per diversi anni hanno governato questo paese. I migranti sono utilizzati dalle destre, buoni per trovare un capro espiatorio specialmente in campagna elettorale, e dai padroni pronti a giudicarli con commenti razzisti alla prima veduta e a sfruttarli nei luoghi di lavoro al momento giusto.
“D’altronde i migranti sono facilmente ricattabili poiché devono scegliere tra la fame, la guerra o lo sfruttamento.
“L’arma del delitto che semina vittime è spesso la velocità di produzione: macchinari senza blocchi di sicurezza, ricordando Luana D’Orazio, risucchiata da una macchina tessile o, come in questo caso, fertilizzanti sintetici utilizzati per aumentare la produzione agricola e renderla più competitiva sul mercato. Siamo stanchi di perdere la vita sul lavoro con la complicità del governo.
“Nulla più si è saputo delle sorti del lavoratore che oltretutto rischiava anche l’amputazione dell’altra gamba. Per noi invece queste cose devono essere tenute sempre vive perché quello che uccide più di tutti è proprio l’indifferenza. Esprimiamo solidarietà all’operaio ennesima vittima di lavoro e a tutte e tutti coloro che vivono quotidianamente le stesse situazioni.“
Potere al Popolo Nodo Territoriale Latina e Provincia