Nella riunione della Commissione allerta rapida prezzi, sono stati presentati gli Osservatori territoriali e il progetto sperimentale sulla rilevazione dei prezzi dei generi alimentari freschi.
Alla riunione della Commissione, presieduta dal Garante dei prezzi e istituita dal Governo per fare chiarezza e fronteggiare aumenti spropositati o ingiustificati dei beni e servizi di largo consumo, hanno partecipato gli enti e le rappresentanze del lavoro e dell’impresa nel settore degli alimentari freschi, oltre che le associazioni dei consumatori che ne fanno parte, e anche i referenti degli Osservatori presso le Prefetture dei capoluoghi regionali.
È stato esaminato l’andamento dei prezzi all’origine e all’ingrosso degli alimentari freschi nell’ultimo biennio e presentato il sistema sperimentale di rilevazione dei prezzi, che nel prossimo quadrimestre comprende un paniere di 42 prodotti ortofrutticoli, ittici, carni, latticini e formaggi, che hanno una rilevante incidenza sul carrello della spesa delle famiglie.
La rilevazione, curata da esperti designati dalle Associazioni dei Consumatori per garantire obiettività e veridicità dei dati raccolti, potrà arrivare a registrare in questa prima fase circa 200.000 variazioni dei relativi prezzi al consumo, che saranno messe a disposizione degli uffici del Garante e degli Osservatori territoriali.
Gli Osservatori a loro volta utilizzeranno i dati per produrre due rapporti bimestrali, supportati da un’analisi statistica curata dalla società BMTI di Unioncamere, in collaborazione con Istat, con Ismea e altri enti competenti per il settore.
La rilevazione sperimentale, del tutto innovativa nel panorama delle indagini statistiche, costituisce un ulteriore livello di dettaglio e di approfondimento dell’andamento del mercato in questo comparto, offrendo ulteriori dati per una misura più precisa di quanto, effettivamente, i consumatori pagano per effetto di rialzi e dinamiche speculative.
Anche nell’analisi dei dati presentati, infatti, plaudendo all’avvio degli Osservatori, Adoc, Assoutenti e Federconsumatori (presenti in Commissione in rappresentanza delle Associazioni dei Consumatori del Cncu) hanno evidenziato come l’attuale contenimento dei prezzi osservabile su base tendenziale nel comparto ortofrutticolo, sconta però i consistenti aumenti registrati nel periodo precedente e nei primi due trimestri del corrente anno, ai quali non hanno corrisposto analoghi incrementi dei salari e delle pensioni, rimasti fermi nel nostro Paese.
Tutto ciò ha determinato una notevole perdita del loro potere d’acquisto, determinando una minore propensione al consumo anche di questi beni alimentari da parte delle famiglie.
Per questo le associazioni si dicono convinte che la positiva esperienza degli Osservatori debba essere estesa ad altri settori chiave e a tutte le province e diventare strutturale, non episodica o legata a momenti di emergenza, per poter meglio attestare l’andamento dei prezzi sui generi di largo consumo nel medio-lungo periodo e dar conto, in questo modo, anche per l’adozione di opportuni provvedimenti, della reale situazione circa le variazioni del mercato in rapporto al potere di acquisto delle famiglie.