La provincia di Latina si posiziona al 77º posto nella classifica 2024 sulla qualità della vita elaborata dal Sole 24 Ore. Un risultato che mostra segnali di miglioramento rispetto agli anni precedenti, ma che sottolinea ancora diverse criticità.
La cultura nota dolente
Una delle performance più basse riguarda la cultura. Gli investimenti pro capite dei comuni nella infatti piazzano il territorio pontino al 100° posto, 3 euro pro capite di spesa rispetto ai 13 euro di media delle province italiane. Male anche il dato sugli spettatori medi negli spettacoli dal vivo, nell’offerta culturale e sopratutto nella lettura con un dato da 90° posto.
Acqua e delitti dati che aprono una riflessione
Pessima anche l’efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile, che pone la Provincia pontina tra le peggiori d’Italia. Male anche nell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Altro dato che apre delle riflessioni riguarda gli omicidi volontari con un valore di quasi il doppio rispetto alla media delle province italiane. Anche sul riciclaggio e impiego di denaro la provincia di Latina non fa una grande performance piazzandosi al 104° posto.
Si registra anche un tasso di denunce per incendi decisamente elevato, con 90 casi ogni 100.000 abitanti, quasi il doppio rispetto alla media delle altre province italiane.
Lavoro e occupazione
Nel comparto “Affari e lavoro”, Latina guadagna posizioni, raggiungendo il 26° posto con un aumento significativo di 20 posizioni. Tra gli aspetti positivi c’è l’incremento delle presenze turistiche, con un tasso di crescita annuo del 8,7%.
La Provincia di Latina presenta un tasso di occupazione del 61,7%, inferiore alla media italiana di 66,4%.
La presenza di imprese sociali è piuttosto limitata, con 3 per ogni 10.000 abitanti.
Bambini, una situazione da monitorare
Per i più piccoli, la qualità della vita a Latina presenta indicatori altalenanti. Da una parte, si registra una buona dotazione di aree sportive per bambini e ragazzi con 11,4 mq di spazi per residente sotto i 14 anni (25° posto su scala nazionale, sopra la media di 10,2). Tuttavia, le criticità emergono sul fronte delle opportunità culturali e educative: Latina si colloca al 75° posto per la disponibilità di asili nido e servizi integrativi, con una copertura del 20,3% contro una media nazionale del 28,2%.
Giovani: tra opportunità e sfide strutturali
Per i giovani di Latina, le dinamiche occupazionali e sociali si intrecciano con contraddizioni evidenti. Sul fronte lavorativo, la disoccupazione giovanile tocca il 15,4% (74° posto), superiore alla media nazionale del 13,8%. Tuttavia, si osserva una vivacità imprenditoriale con l’8,5% delle imprese gestite da titolari under 35 (21° posto), ben sopra la media italiana del 7,5%. Questo dato segnala un certo dinamismo tra i giovani, nonostante un mercato del lavoro caratterizzato da incertezze e trasformazioni contrattuali limitate (11,8 ogni mille abitanti, contro una media di 14,2).
Sul piano culturale e sociale, Latina si trova in posizioni mediocri: i concerti per giovani sono solo 15,9 ogni 10.000 residenti 18-35 anni, un dato che posiziona la provincia al 102° posto, ben lontana dalla media nazionale di 53,2.. Una nota positiva è rappresentata dall’accessibilità abitativa: il canone di locazione in zona semicentrale incide solo per il 13,9% del reddito medio, uno dei migliori risultati a livello nazionale (20° posto).
Anziani: un tessuto sociale da rafforzare
Gli anziani di Latina vivono una situazione che mescola punti di forza e significative carenze. L’aspettativa di vita a 65 anni è di 20,8 anni (72° posto), leggermente sotto la media nazionale di 21,0. Sul fronte sanitario, Latina è tra le province con il minor consumo di farmaci per depressione (14,8 unità pro capite contro la media nazionale di 19,9, 15° posto), ma evidenzia gravi carenze nell’offerta di assistenza geriatrica: ci sono solo 1,4 geriatri ogni 10.000 over 65 (96° posto) e appena 8,7 posti letto nelle RSA per mille residenti over 65, meno della metà della media nazionale (19,4).
La partecipazione sociale degli anziani è particolarmente bassa: i dipendenti non profit over 50 sono appena 3,2 ogni mille residenti della stessa età (105° posto), contro una media nazionale di 10,3. Anche gli orti urbani sono praticamente assenti, con soli 0,1 mq ogni 100 residenti over 65 (83° posto). Tuttavia, il tessuto sociale di Latina garantisce una relativa riduzione del fenomeno della solitudine: il 35,3% degli anziani vive da solo, leggermente sotto la media nazionale del 37,2%.
Un bilancio complessivo
Per i bambini, le carenze nei servizi educativi e culturali penalizzano lo sviluppo delle nuove generazioni. I giovani mostrano un certo dinamismo imprenditoriale e beneficiano di una buona accessibilità abitativa, ma scontano un mercato culturale poco vivace e un mercato del lavoro instabile. Gli anziani, invece, affrontano una carenza di servizi sanitari e sociali dedicati, ma possono contare su una rete sociale che mitiga in parte la solitudine.
Per migliorare la qualità della vita delle diverse fasce d’età, è essenziale un piano strategico che punti a rafforzare i servizi educativi, culturali, sanitari e sociali, valorizzando al contempo le peculiarità e il potenziale di una provincia che cerca il suo equilibrio tra tradizione e innovazione.