Putin ha affermato che la Russia è pronta a colloqui di pace anche “domani”, ma per arrivare alla tregua immediata le truppe ucraine dovranno ritirarsi da Donetsk e Lugansk e dalle regioni di Kherson e Zaporozhye, l’Ucraina dovrà ufficialmente abbandonare i piani di adesione alla NATO e non possedere armi nucleari:
“Non appena Kiev si dichiarerà pronta per tale decisione e inizierà il vero ritiro delle forze da queste regioni e dichiarerà ufficialmente il rifiuto del progetto di adesione alla NATO, da parte nostra, immediatamente, letteralmente nello stesso minuto, arriverà l’ordine di fermare il fuoco e avviare i negoziati.”
Secondo Putin: “l’egoismo e l’ipocrisia dei paesi occidentali” hanno portato a una “pericolosa svolta degli eventi” e che il mondo è “vicino al punto di non ritorno”.
È chiaro ed evidente il riferimento ad una possibile guerra nucleare. Nel frattempo però l’Ucraina contrattacca in territorio russo.
Oggi le forze ucraine hanno lanciato circa 80 droni in un attacco contro alcune regioni russe.
Il ministro della difesa ha dichiarato che tutti i droni sono stati intercettati e distrutti e che erano diretti sulla regione di Belgorod, due verso Volgograd, sei a Voronezh, altri sei nella regione di Kursk, e ben 70 droni su Rostov.