Dopo il consigliere regionale eletto a Latina, Angelo Tripodi, anche Pino Cangemi passa a Forza Italia.
È una vera emorragia di classe dirigente quella che da mesi sta colpendo la Lega di Salvini. Dal territorio consiglieri e assessori escono da quel che resta del vecchio Carroccio per approdi più sicuri.
Per Pino Cangemi, decano del Consiglio Regionale del Lazio, è un ritorno all’antico. Nel 2018 fu infatti eletto in Forza Italia per poi passare alla Lega quando Salvini sembrava lanciato verso la Presidenza del Consiglio. Il Papeete lo ricordiamo tutti ed insieme al Mojito il declino del leader leghista. Ciononostante Cangemi è rimasto in Lega e alle elezioni del 2023 è risultato il primo degli eletti.
Gi scenari però cambiano in continuazione e La Pisana è il luogo dopo osservare meglio i posizionamenti locali. Nella conferenza stampa di oggi insieme a Cangemi c’era il Ministro Antonio Tajani e sopratutto il senatore Claudio Lotito, vero tessitore per il ritorno in Forza Italia del Consigliere Regionale. La loro amicizia è nota a tutti, anche quando Lotito eletto in Forza Italia ha continuato a sostenere il suo amico che in Regione si candidava nelle file della Lega.
Cangemi resta uno dei politici con maggiori doti tattiche e l’accoglienza che ha avuto oggi dai vertici di Forza Italia dimostra quanto interesse c’è, nello scacchiere Azzurro, ad avere un alfiere come lui, in grado di far saltare lo staus quo regionale.
Ora con un gruppo consiliare della Lega ridotto all’osso, e Forza Italia sempre con maggiore peso, il rimpasto di giunta per Rocca è un atto quasi dovuto.
Ricordiamo che Cangemi attualmente è il Vice Presidente d’Aula, lo stesso che ha ricoperto anche durante gli anni di Zingaretti. Legittimo quindi che ambisca ad un ruolo di maggiore rilievo.
Ai tempi della presidenza Polverini, nella legislatura che finì in maniera anticipata, Cangemi è stato assessore al personale. Oggi i rumor di palazzo dicono che ambisca alla Presidenza del Consiglio Regionale, ruolo ricoperto da Antonello Aurigemma di Fratelli d’Italia. Che tra i due non corra buon sangue è risaputo da tempo, chissà se Forza Italia avrà il peso di imporre “il figliol prodigo” nello scranno più alto de La Pisana?