Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato posto agli arresti domiciliari come parte di un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Genova e dalla Guardia di Finanza. Toti è accusato di corruzione.
L’ordinanza è stata notificata a Toti in un hotel di Sanremo, dove avrebbe dovuto partecipare a una conferenza stampa. Dopo la notifica, Toti è stato accompagnato alla caserma della Guardia di Finanza a Genova, dove si trova attualmente con il suo avvocato, Stefano Savi.
La Guardia di Finanza ha anche effettuato una serie di perquisizioni nell’appartamento genovese di Toti e negli uffici del Consiglio regionale. “Il mio assistito è sereno e conta di spiegare tutto”, ha dichiarato l’avvocato Savi.
Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti, è anch’egli agli arresti domiciliari. Cozzani è accusato di corruzione elettorale e di aver agevolato l’attività di Cosa Nostra, in particolare il clan Cammarata di Riesi (Caltanissetta).
Nell’ambito dell’inchiesta, è indagato anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A., accusato di corruzione. Aldo Spinelli, terminalista genovese, è anch’egli agli arresti domiciliari, mentre Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, è in carcere.
L’inchiesta, originariamente focalizzata su ipotesi di corruzione elettorale, si è poi sviluppata su specifiche vicende riguardanti finanziamenti ritenuti illeciti per la compagine politica facente capo a Toti. Sono in corso perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica.
La commissione parlamentare Antimafia ha chiesto l’acquisizione degli atti dell’inchiesta. Inoltre, un’inchiesta collegata è in corso alla Spezia, che ha portato a una serie di misure cautelari. Gli indagati, in qualche modo collegati all’inchiesta principale a Genova, sarebbero una decina.