È tempo d’estate e a un bel gelato nessuno vuole rinunciare. Ma da anni ormai c’è una crescita costante dei prezzi che sta portando alle stelle il costo di un cono.
L’anno scorso, a causa dell’inflazione derivante dalla guerra, gli aumenti delle materie prime hanno portato a un incremento del 22% del costo del gelato al chilo rispetto al 2022.
Ad aprile 2024, l’ISTAT ha sancito un ulteriore rincaro del +3,1% rispetto all’anno passato.
Mangiare un gelato è sempre più costoso, con prezzi esorbitanti nelle città d’arte. Il turismo, da volano di sviluppo, sta diventando una vera e propria spada di Damocle sulla testa dei residenti, che si vedono colpiti dai costi maggiorati.
Non va meglio per i gelati industriali. Se si prende come riferimento il costo dei gelati Algida, si resta sbalorditi. Dal 2002 al 2023, si sono avuti aumenti che passano dal +125% per il Magnum classico, al +227% per Fior di Fragola e Cremino. Nello stesso periodo, gli stipendi in Italia non hanno avuto questo incremento.
Dovremmo aggiungere che in molti casi anche la quantità di prodotto è scesa, mascherando ancor di più la crescente inflazione.
Questo ci fa capire come in ogni settore l’inflazione stia piegando le gambe ai cittadini, nel silenzio assordante della politica… forse troppo presa a mangiare un gelato…