E’ ormai giunta alla 67° edizione la festa del Marrone Segnino, particolare prodotto tipico dei monti Lepini. Segni infatti nei secoli, è stata riconosciuta come una delle migliori città a produzione di castagne, per via degli ettari di castagno che sovrastano i monti intorno alla città.
Ma a differenza delle classiche castagne, a Segni si coltivano da sempre i marroni di Segni, castagne più grandi e prelibate. In questi decenni le produzioni si sono sviluppate abbinando anche la produzione di castagne biologiche.
Un prodotto del quale i segnini vanno particolarmente fieri e che crea una economia agricola importante ma che andrebbe maggiormente sostenuta con l’aggiunta di ulteriori azioni mirate e con progetti di valorizzazione, oltre a quelli già in essere.
Da giovedì 24 a domenica 27 ottobre, Segni si trasforma. Dalla strada principale, “jo lago” fino al meraviglioso centro storico, ricco di vicoli e di viuzze caratteristiche, fino alle mura ciclopiche, si possono trovare le fraschette popolari, punti di degustazione e i comitati che nelle piazze preparano le caldarroste che vengono distribuite gratuitamente, basta lasciare un’offerta, con un buon bicchiere di vino rosso, che da queste parti non può mancare.
In piazza non manca l’animazione musicale ed anche la degustazione gratuita di uno strepitoso pan di spagna farcito di crema di marroni.
Insomma una vera festa della castagna segnina che richiama visitatori dai comuni limitrofi. E per i “forastieri” anche le visite guidate nel centro storico cittadino, realizzate dai ragazzi del liceo.
Oggi si svolge l’ultimo giorno di festa che vale la pena visitare.