La decisione della Cassazione di rivedere la sentenza sui fratelli Bianchi, nel merito delle attenuanti generiche, ha sicuramente riaperto la discussione sull’efferato omicidio che è accaduto a Colleferro, costato la vita al giovane Willy Monteiro.
Su questa decisione abbiamo intervistato, in esclusiva per laspunta.it, l’avvocato Domenico Marzi, legale di parte civile della famiglia Monteiro.
L’avvocato Marzi è un cosiddetto principe del Foro, conosciuto e stimato avvocato penalista, balzato agli onori della cronaca in due occasioni: la prima quando è diventato Sindaco di Frosinone, capoluogo ciociaro, rivestendo la fascia tricolore per due mandati, la seconda quando ha assunto la difesa di parte civile della famiglia di Willy Monteiro.
“Non sono rimasto sorpreso dalla decisione della Suprema Corte di Cassazione – ha esordito l’avvocato Marzi – avevo già avuto modo di leggere il ricorso che inseriva numerose motivazioni, che di fatto sono state accolte, rigettando così la decisione di applicare le attenuanti generiche a questa sentenza, affermando la censurabilità di questa decisione. Ora attendiamo questo nuovo giudizio che si dovrà esprimere solo su questo aspetto.”
Ci vorrà ancora un pò di tempo per mettere la parola fine a questa vicenda, ma secondo l’avvocato Marzi non bisognerà attendere molto: “Ha avuto successo la tesi accusatoria dell’omicidio volontario e non dell’omicidio preterintenzionale, che è venuta meno a questo punto. L’impalcatura della Procura di Velletri ha retto nei tre gradi di giudizio e ora resta solo questo tassello da ultimare“.
Abbiamo chiesto all’avvocato Marzi di conoscere il sentimento della famiglia di Willy. “La mamma è sempre stata molto riservata, ha sempre chiesto che arrivasse una richiesta pubblica di perdono, di pentimento, cosa che non c’è stata. La famiglia nella sua riservatezza è convinta che con l’esempio si possano scongiurare altri simili episodi. Purtroppo però – aggiunge l’avvocato – leggo e vedo di comportamenti che fanno clamore, che portano ad atteggiamenti disinvolti, ad una incapacità di rieducarsi.”
Il riferimento, neanche poco velato, riguarda le ultime “apparizioni” per così dire pubbliche di due dei protagonisti negativi di questa ancora oggi incredibile vicenda, apparsi sui quotidiani e riviste nazionali.
La chiacchierata con l’avvocato Marzi non poteva però non toccare anche un altro argomento, ossia il clamore suscitato dalla trasmissione 100 minuti, andata in onda due lunedì fa su la7 e che ha visto, suo malgrado, protagonista l’avvocato Cascella, anche lui penalista e anche lui Sindaco.
Nel servizio messo in onda, il giornalista Alberto Nerazzini ha fatto emergere la duplice veste di Ascanio Cascella, come avvocato, difensore di uno dei due capi della banda criminale insediatasi a Velletri, e quella di Sindaco della città.
Proprio questa doppia veste ha generato un vespaio di polemiche che ancora non accennano a placarsi, sulla opportunità o meno di continuare a difendere anche persone poco raccomandabili (garantendo il diritto costituzionale alla difesa ) indossando però la fascia di Sindaco di una città di 54 mila abitanti.
“Posso solo dire – ha chiosato l’avvocato Marzi – che una volta diventato Sindaco di Frosinone non ho più difeso delinquenti o presunti tali. Il motivo ancorché semplice, è di opportunità, etico e di rispetto per i cittadini. Il Sindaco è colui che deve tutelare la sua comunità, ponendosi al di sopra delle parti, per questo non condivido la scelta dell’avvocato Cascella“.
Come dire… noblesse oblige