La campagna elettorale volge al termine. Domani dalle 14 si apriranno i seggi ed i cittadini potranno decidere che Europa vorranno.
Nel frattempo oggi è l’ultima giornata dedicata alla campagna elettorale. Tutti i partiti e i movimenti civici, sono impegnati nell’ultimo tour, alla ricerca del consenso degli indecisi, ma soprattutto del consenso degli astensionisti, il più grande partito presente in Italia.
Diverse le iniziative messe in campo, in queste ore anche dai candidati che hanno girato in lungo e in largo un collegio elettorale quello dell’Italia centrale, in una impresa veramente ardua.
Ma comunque, nonostante gli sforzi prodotti, questa campagna elettorale non è salita mai di tono. Tanti appuntamenti conviviali, convegni, nei quali a partecipare erano soprattutto persone già politicamente schierate.
Eppure queste elezioni europee sono di estrema importanza. Avvengono con una guerra tra Ucraina e Russia che dura da oltre due anni e mezzo, che ha portato l’Europa ad indebitarsi oltremodo per inviare armi e munizioni all’Ucraina con una escalation che non accenna a diminuire.
C’è in gioco il futuro della vecchia Europa. Con lo scandalo della Von der Leyne per la compravendita dei vaccini Pfizer durante il covid, per la quale sono state chieste, lo scorso 29 maggio, le dimissioni e al PPE di non riproporla come Presidente.
Una vicenda per nulla trattata dai media italiani e che invece ha avuto vasta eco nel resto dell’Europa.
C’è il problema dell’indebitamento degli Stati membri verso il quale, il compianto Davide Sassoli, aveva proposto l’azzeramento del debito per liberare 2.500 miliardi di euro in pancia alla BCE, da destinare al rilancio dell’economia e dei servizi degli Stati dell’Unione.
C’è il problema dell’avanzata delle destre che rischiano di modificare anche i rapporti di forza con il resto del mondo.
C’è il problema della transizione ecologica, della gestione dei migranti, dei servizi sociali, della green economy, insomma temi che da soli basterebbero per interessare i cittadini.
Invece abbiamo assistito ad improbabili candidati che, anche attraverso dei video, hanno puntato sulla soluzione di problemi locali, come se a Bruxelles fosse possibile risolvere il problema delle stazioni ferroviarie o del rilancio dei centri storici.
Una propaganda social che, forse, poteva andare bene per le elezioni comunali, regionali, non certo per una competizione europea, dove i temi sono di un altro livello.
Con candidati così c’è poco da stare allegri e a guardarli già fanno ridere così. Personaggi che se non avessero al loro fianco notabili portatori di pacchetti di voti, affiancati da ricchi faccendieri, non sarebbero votati nemmeno dai loro familiari.
Alcuni di questi, andando in giro e navigando in rete, hanno pensato bene di impiastrare con i loro volti ritoccati da photoshop tutte le plance elettorali, quasi a voler dimostrare di esistere, venendo meno a regole di educazione e trasgredendo la legge.
Altri con improbabili volantini o manifesti che, se non fosse perché siamo in campagna elettorale, sarebbero da stigmatizzare se non da querelare.
Un bel biglietto da visita non c’è che dire.
I partiti di governo hanno schierato quasi tutti i cavalli migliori, come anche l’opposizione, compresi quelli che non si volevano candidare, ma lo hanno dovuto fare perché costretti. E da chi?
Moltissime le liste presenti al voto, tra le più disparate, non tutte presenti nei collegi.
Anche i media hanno fatto la loro parte, oscurando e mostrando a seconda delle convenienze, con buona pace della par conditio.
Vale la pena ricordare che questa campagna elettorale è caratterizzata dal voto proporzionale, per cui ogni partito corre da solo e dalla scelta del candidato, cosa che in Italia non accade più da diversi anni. Si potranno infatti scrivere fino a tre nomi di candidati sotto il simbolo del partito, rispettando il genere.
In tutto ciò fa la sua prima apparizione in una competizione elettorale la lista Pace, Terra e Dignità, fondata da Michele Santoro e Raniero La Valle.
Una lista che con il trascorrere delle settimane ha riscosso una certa curiosità tra i cittadini, ma soprattutto tra intellettuali ed artisti, cosa che non accadeva da tanto tempo.
Al centro un tema, la pace, oggi quanto mai cercata ma per mesi addirittura diventato un tabù.
Cosa ci riserveranno le urne? Molto probabilmente in Italia si dovrebbe riconfermare il quadro attuale con percentuali diverse dalle Politiche. Bisognerà vedere come si attesteranno i cosiddetti partiti minori e non è detto che dalle urne non esca fuori qualche sorpresa.
Fatto sta che è in gioco il futuro dell’Europa e non è certo retorica visto quanto sta accadendo, e una partecipazione attiva sarebbe di buon auspicio, anche se visto il tenore della campagna elettorale, l’affluenza rischia di essere abbondantemente sotto il 50% degli aventi diritto al voto.
Oggi l’Europa è stata dipinta come un orpello, lontana dal manifesto di Ventotene di Spinelli, mentre invece è solo attraverso una Europa forte solidale, ispirata alla pace e alla convivenza che si possono ricercare le soluzioni per un suo rilancio.