L’Abbazia di Valvisciolo ha fatto da cornice a un evento che ha unito la storia millenaria di un luogo sacro con il patrimonio gastronomico del territorio. Grazie alla collaborazione tra Slow Food Latina, Monti Lepini e il Museo dell’Abbazia, tantissime persone hanno partecipato con entusiasmo alla “Passeggiata di Gusto”, un appuntamento che sta riscuotendo sempre più successo.
Il percorso, iniziato alle 10.30 di domenica 20 ottobre, ha preso il via dall’ex Refettorio dell’Abbazia, un luogo ricco di fascino, dove i visitatori hanno potuto immergersi in una visita guidata che ha combinato storia, cultura e cibo. Durante l’esplorazione, è stata presentata la Mostra dell’Abbazia e il Museo, una testimonianza del ricco passato cistercense della regione.
Un particolare che rende unica l’Abbazia di Valvisciolo è la presenza del quadrato di Sator, un antico palindromo latino composto da cinque parole: Sator Arepo Tenet Opera Rotas. Questo enigmatico quadrato può essere letto in tutte le direzioni – da sinistra a destra, da destra a sinistra, dall’alto in basso e viceversa – formando un palindromo perfetto. Il suo significato resta oscuro, ma si ritiene che abbia profonde connessioni simboliche e religiose.
Ciò che rende l’esemplare di Valvisciolo davvero speciale è che qui il quadrato è disposto in maniera radiale, una configurazione unica che non si trova in altre rappresentazioni del quadrato di Sator. Questo dettaglio aggiunge un ulteriore livello di mistero e fascino all’abbazia, facendo di Valvisciolo un luogo di particolare interesse per studiosi, appassionati di storia e simbolismo, e curiosi in cerca di tracce dell’antico passato.
L’evento ha avuto il suo culmine con il “laboratorio del gusto”, un’esperienza sensoriale unica a cura di Slow Food Travel Monti Lepini. Protagonista indiscusso è stato il “cibo dei monaci”, simbolo di una tradizione gastronomica che affonda le sue radici nel passato, ma che resta attuale. I monaci cistercensi, che ancora oggi abitano l’Abbazia, producono con dedizione alimenti di alta qualità, frutto della loro antica sapienza e della connessione con la terra.
Sermoneta e il suo territorio offrono una vasta gamma di prodotti locali che rappresentano il patrimonio agroalimentare dei Monti Lepini, e durante il laboratorio è stato scelto un prodotto simbolico, celebrato per le sue qualità e la sua storia. Un esempio perfetto di ciò che Slow Food definisce “buono, pulito e giusto”, a tutela della biodiversità e del benessere alimentare.
L’iniziativa si inserisce nel progetto “Res Rustica”, curato dalla Compagnia dei Lepini e realizzato grazie al sostegno della Regione Lazio nell’ambito del “Sistema Integrato Territoriale dei Musei, Biblioteche e Archivi Storici dei Monti Lepini”. Questo progetto mira a valorizzare le eccellenze locali attraverso eventi itineranti nei vari comuni del territorio, offrendo una riscoperta delle tradizioni agricole e culturali.
Il prossimo appuntamento si terrà il 27 ottobre a Segni, in occasione della sagra del marrone. Ancora una volta, Slow Food Travel Monti Lepini guiderà una passeggiata tra sapori e saperi, portando avanti la sua missione di promuovere un cibo che rispetti la terra e le persone.