Sabato 9 marzo, intorno alle 19.30, una sparatoria ha scosso il centro di Frosinone, in via Aldo Moro. Un uomo è stato ucciso sul colpo, colpito al collo, e ci sono tre feriti gravi. Un giovane albanese di 23 anni è stato arrestato, mentre altri tre uomini, tutti albanesi e già identificati, sono attivamente ricercati dalla polizia.
L’incidente è avvenuto a seguito di una lite tra due bande rivali di albanesi all’interno dello Shake bar. La situazione è poi degenerata in strada. Gli investigatori della Squadra Mobile della questura di Frosinone stanno lavorando per ricostruire la dinamica dei fatti.
La prima ricostruzione della sparatoria
Secondo una ricostruzione parziale, le vittime erano sedute ad un tavolo del locale quando due uomini sono arrivati su una Lancia Ypsilon poco prima delle 19.30 ed hanno iniziato a discutere con loro. Dopo poche battute, uno degli uomini è sceso dall’auto e uno degli albanesi al tavolo ha estratto una pistola ed esploso una serie di colpi in rapida successione, colpendo il gruppo rivale. Uno di loro è rimasto immobile a terra, mentre gli altri tre hanno cercato di ripararsi. I due aggressori si sono poi dati alla fuga a piedi.
Il prefetto di Frosinone, Ernesto Liguori, ha convocato per domani mattina il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per fare il punto sulla situazione della criminalità nel capoluogo ciociaro dopo l’agguato. Il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli, visibilmente turbato, ha raggiunto il luogo del delitto e ha dichiarato: “Sono sconvolto, non riesco a dire niente per me è inspiegabile quanto è accaduto. È una ferita per tutta la città. Posso solo confermare che domani mattina ci confronteremo con il signor prefetto”.
Due gruppi criminali
Le indagini non sono affatto concluse ma sono soltanto all’inizio per ricostruire cosa ci sia dietro a questo gravissimo fatto di sangue che ha coinvolto due gruppi criminali. Il procuratore della Repubblica di Frosinone, Antonio Guerriero, ha dichiarato: “Non siamo di fronte ad un’emergenza criminale ma attueremo una energia azione di contrasto”.
Il killer della sparatoria, Mikea Zaka, è stato arrestato. Le telecamere della videosorveglianza del Comune sono state determinanti per risalire agli aggressori e ricostruire tutta la scena del crimine. Nella notte è stato condotto in Questura dove è stato sentito dal capo della Squadra Mobile, Flavio Genovesi. Il giovane, messo alle strette, ha confessato.
Per il controllo dello spaccio e della prostituzione a Frosinone
Le immagini hanno quindi consentito di ricostruire l’accaduto, e prende corpo la pista imboccata dal primo minuto dagli investigatori: uno scontro per il controllo delle piazze di spaccio e della prostituzione a Frosinone, colpiti in queste settimane da una serie di operazioni che hanno smantellato la precedente rete di comando.
Poco prima delle 19.30, quattro albanesi sono scesi da una Y 10 presa a noleggio diversi giorni fa e si sono avvicinati ad un tavolo esterno allo Shake Bar. Al tavolo c’erano cinque connazionali con i quali la discussione è presto degenerata. In breve dalle parole si è passati ai fatti fino a quando uno dei cinque, che era seduto al tavolino, ha estratto una pistola e ha sparato contro i quattro connazionali arrivati in auto.
Un morto e due feriti
Uno è rimasto a terra e morirà dopo una ventina di minuti: aveva 27 anni. Gli altri feriti sono stati portati in ospedale a Frosinone. Uno di loro, in condizioni gravissime, nella notte è stato trasferito al San Camillo di Roma dove è in rianimazione per una pallottola che lo ha colpito al torace. Le condizioni degli altri due, colpiti alle gambe, invece, non destano preoccupazione.
L’assassino, vistosi braccato dalla polizia, ha chiamato il suo avvocato, Marco Maietta, che lo ha accompagnato in Questura per costituirsi. E qui ha confessato. D’altra parte le immagini di videosorveglianza erano talmente nitide che non ha potuto far altro che confermare quanto la polizia aveva già appurato. E in nottata, pressato dal capo della Squadra Mobile, ha risposto a tutte le domande ricostruendo l’accaduto.