“Difendere l’occupazione e costruire il futuro dell’industria dell’auto”. Con questo slogan le Organizzazioni Sindacali hanno deciso di proclamare lo sciopero Stellantis per il prossimo 18 ottobre.
La preoccupazione cresce, le incertezze permangono tutte e il Sindacato, in assenza di risposte ha rotto gli indugi ed ha proclamato uno sciopero nazionale con manifestazione che si terrà a Roma in piazza del Popolo.
Uno sciopero con il quale i sindacati e i lavoratori chiedono attenzione anche dal Governo, fino ad oggi in religioso silenzio di fronte a questa crisi che non riguarda solo Stellantis ma tutto il comparto auto italiano ed europeo.
Lo sciopero serve anche per alzare l’asticella e guardare all’Europa che dovrebbe intervenire a sostegno delle imprese, ma soprattutto dei lavoratori di tutto il comparto automotive.
C’è grande preoccupazione tra le tute blu e i loro rappresentanti, perché se non si dovesse invertire la rotta, il rischio di ricadute negative occupazionali diventerebbero sempre più concrete.
“Le drammatiche novità provenienti dalla Germania e dal Belgio, a partire dal gruppo Volkswagen, rischiano di produrre un terremoto per tutta l’industria dell’automobile nel continente, mentre Usa e Cina difendono l’industria con fortissimi investimenti. Ciò per noi potrebbe provocare effetti dirompenti, visto che il settore rappresenta l’11% del pil italiano” Hanno detto i Segretari di Fim, Fiom, Uilm.
Per il sindacato confederale sono indispensabili interventi urgenti sulle scelte strategiche del settore da parte della Comunità Europea, mirate politiche industriali da parte del governo e impegni industriali seri e coraggiosi da parte di Stellantis e delle aziende della componentistica. Al governo italiano viene chiesto di dare concretezza al confronto iniziato più di un anno fa al Ministero perché “E’ necessario che, oltre al confronto in corso con Stellantis e agli impegni già presi, si attui un piano strategico con azioni mirate anche per le aziende della componentistica”. Proseguono i Segretari confederali
In soldoni sono poco più di 200 mila i posti di lavoro a rischio in Italia nel settore auto. Numeri considerevoli che per territori come quello Ciociaro rischiano di trasformarsi in un vero e proprio allarme sociale. “C’è bisogno di accordo quadro generale, che coinvolga il Governo, Stellantis e il Sindacato, che possa dare risposte positive non solo ai lavoratori degli stabilimenti Stellantis, ma anche a tutti coloro che lavorano nelle aziende della componentistica che oggi vivono una condizione di grande precarietà”. Hanno aggiunto i tre segretari di Fim, Fiom e Uilm.
Intanto anche i territori si stanno mobilitando. Federlazio esprime preoccupazioni per le aziende dell’indotto che hanno quasi terminato tutti gli ammortizzatori disponibili ed ha scritto al Ministro Urso e alla Regione. Anche i Sindaci hanno deciso di fare fronte comune insieme ai Sindacati del territorio. Insomma l’autunno per i lavoratori dell’auto si appresta ad essere rovente.