Il settore automotive, non solo in Italia, ma in Europa, è in crisi e la produzione arranca, soprattutto negli stabilimenti che hanno avviato una produzione elettrica.
La richiesta è crollata e la produzione pure. Da qui i problemi che il maggior gruppo automobilistico con stabilimenti in Italia sta vivendo.
Tra i tanti stabilimenti in bilico, anche quello di Piedimonte San Germano, che non ha produzioni tali da arrivare alla fine dell’anno.
Arranca Stellantis, arrancano anche tutte le aziende dell’indotto collegate allo stabilimento ciociaro.
In questo clima di crisi profonda, dalla quale il management del gruppo Stellantis, non sembra avere soluzioni per invertire la rotta, fanno notizie le dichiarazioni rese da Luca Cordero Di Montezemolo, che il mondo dell’automotive conosce molto bene, ed esperto conoscitore del mondo Fiat prima e Stellantis poi.
Nell’intervista resa al Corriere della Sera, l’ex manager del lingotto e della Ferrari, ha fatto affermazioni ben precise, una sorta di atto di accusa a chi oggi gestisce il gruppo Stellantis.
“E’ triste vedere l’Italia senza produzione di autovetture. Ci sarebbe da indignarsi invece sento un assordante silenzio”. Parole forti e che faranno sicuramente discutere, ma l’analisi di Montezemolo è senza appello.
L’ex manager della Ferrari presente alla mostra dedicata alla Lancia sollecitato dai giornalisti ha detto “L’Italia non ha più una produzione di automobili. Fiat non c’è più, Maserati non c’è quasi più e così Lancia e Magneti Marelli e Comau. Tutti marchi ex italiani, venduti ad azionisti esteri. Persino la Fiat Seicento, simbolo della nostra industria nel dopoguerra è prodotta in Polonia, mentre i nostri stabilimenti sono vuoti e gli operai vengono umiliati dalla cassa integrazione. Ci sarebbe da indignarsi, ma sento solo un silenzio assordante” Così Montezemolo ha fotografato la situazione attuale.
“Viviamo una stagione drammatica di deindustrializzazione. Sono sconcertato dal silenzio di tomba sul destino dell’industria automobilistica, ormai siamo solo l’ottavo produttore europeo di vetture. Sono finiti i tempi delle grandi vittorie e delle grandi sfide, oggi sembra che a vincere sia solo la cassa integrazione” Ha aggiunto il fondatore di Italotreno.
Intanto il territorio cerca di trovare risposte, per la crisi occupazionale potrebbe impattare su oltre 5000 addetti, tra stabilimento e indotto. Nei prossimi giorni nuovo incontro tra i sindaci del territorio cassinate e le organizzazioni sindacali, il Presidente della Provincia ha scritto al Ministro Urso e in queste ore anche FederLazio si dice preoccupata anche perché le aziende dell’indotto hanno quasi finito gli ammortizzatori sociali a disposizione e serve necessariamente un provvedimento straordinario di Regione e Ministero per sostenere il reddito dei lavoratori, mentre il superpagato management di Stellantis, è alla ricerca del bandolo della matassa.