Un pubblico numeroso e appassionato, all’interno di una delle sale più belle dei Castelli Romani, ha fatto da cornice alla presentazione del libro di Maurizio Bocci “Sulle tracce del tempo”, svoltasi giovedì 28 novembre nel settecentesco Palazzo Lercari, sede del Museo Diocesano di Albano Laziale.
D’altronde, non poteva essere che così visto che, oltre a Maurizio Bocci, giornalista e autore di numerosi libri sui Castelli Romani, all’incontro hanno partecipato il direttore del museo, Roberto Libera, il direttore del consorzio Sistema Castelli Romani, Giacomo Tortorici, ambedue da anni impegnati nella promozione culturale di questo territorio.
La presenza di tre profondi conoscitori della nostra realtà ha fatto sì che l’occasione della presentazione del libro di Bocci sia stato il pretesto per una intensa discussione sulla storia dei Castelli Romani e, soprattutto, sull’impatto che gli eventi storici hanno avuto sulla realtà odierna e su quali siano le prospettive future di questo territorio.
Grazie all’abilità oratoria di Libera e di Tortorici, davvero insuperabili nel coinvolgere il pubblico durante i loro interventi, il pomeriggio è trascorso in un clima di intensa partecipazione sui temi discussi.
Numerosi e interessanti i temi discussi durante l’incontro. Si è ragionato, per esempio, su quali fossero stati, nell’arco dei millenni, i periodi storici più importanti e fondanti dei Castelli Romani.
Per esempio, l’attività del Vulcano Laziale, con la formazione di un territorio collinare a due passi dal mare, che ha inciso fortemente sulla storia dei Castelli (villaggi latini, ville rustiche, castelli medievali, villeggiatura dei romani); poi il periodo della Lega Latina che è stato il momento di maggiore identità dei nostri antenati che hanno cercato di opporsi allo strapotere di Roma; i lunghi secoli del Medioevo che hanno determinato quelle rivalità tra le varie località castellane che ci portiamo ancora dietro e, infine, i lunghi periodi della villeggiatura dei romani che hanno sostanzialmente stravolto i costumi e l’economia dei Castelli.
Visto che la grande novità di questo libro è il duplice registro del testo: il racconto dei fatti avvenuti e la descrizione dettagliata delle testimonianze storiche lasciate qui dai nostri avi, la discussione è passata a trattare il tema della promozione turistica che dovrebbe trarre forza proprio del ricco patrimonio storico dei Castelli Romani.
Leggendo “Sulle tracce del tempo” si scopre, infatti, che questo territorio è l’unico posto al mondo che è stato per oltre duemila anni luogo di villeggiatura di imperatori, re e pontefici. E, come ci hanno insegnato gli artisti stranieri protagonisti del Grand Tour d’Italie, i Castelli Romani sono l’unico posto al mondo dove si può passeggiare all’interno di lussureggianti boschi di castagno e visitare siti archeologici di epoca romana o medievale.
In conclusione dell’incontro è stato ribadito ancora una volta che il grande problema dei Castelli Romani è la scarsa coesione e visione d’insieme delle varie amministrazioni comunali che non permette l’attuazione di progetti a lungo termine e di contrapporsi allo strapotere di Roma Capitale.
Il libro “Sulle tracce del tempo” dimostra che i Castelli Romani posseggono un sorprendente patrimonio storico e artistico in grado di restituire esperienze forti ed emozioni impensabili ad un passo da Roma.
Le istituzioni locali dovrebbero rendersi conto che il turismo culturale è la ricetta vincente per creare interesse verso questi luoghi e far crescere l’economia di dei Castelli Romani.