Un cambiamento politico epocale è avvenuto nel Sudafrica.
Il partito che fu di Nelson Mandela, l’African National Congress (ANC) e l’Alleanza Democratica (DA), tradizionalmente avversari, hanno deciso di collaborare nel nuovo governo di unità nazionale. Questo accordo segna una svolta dopo tre decenni di predominio dell’ANC.
Questa convergenza tra due partiti che un tempo erano fortemente contrapposti rappresenta uno dei cambiamenti politici più significativi nel paese dall’elezione di Nelson Mandela nel 1994, che ha segnato la fine dell’apartheid. Il leader del DA, John Steenhuisen, ha sottolineato il significato di questo momento, descrivendo il Sudafrica come un paese che sta intraprendendo un nuovo percorso di governo pacifico e democratico.
Oltre all’ANC e al DA, nel governo unitario parteciperanno anche due partiti minori di destra: l’Inkatha Freedom Party e l’Alleanza Patriottica. Questo nuovo governo si propone di unire il paese per il suo miglioramento complessivo.
L’Assemblea nazionale ha iniziato i suoi lavori con il giuramento dei legislatori. Cyril Ramaphosa, leader dell’ANC, otterrà un nuovo mandato come presidente.
L’ANC ha perso consensi negli ultimi anni a causa di vari fattori, inclusi problemi persistenti come la povertà, la disuguaglianza e la corruzione. Questo ha portato a una frammentazione del panorama politico, con nuove alleanze e sfide emergenti.
Il coinvolgimento di partiti come l’Inkatha Freedom Party e l’Alleanza Patriottica nel governo potrebbe contribuire a mitigare le preoccupazioni di alcuni settori della popolazione. Tuttavia, ci sono anche sfide da affrontare, inclusi diversi punti di vista politici e priorità.
Con questa mossa politica l’African National Congress ha marginalizzato i due movimenti di sinistra, quello messo in campo dall’ex Presidente Zuma, “la lancia della Nazione”, e quello dell’ex leader carismatico dei giovani dell’ANC Julius Malema, l”‘Economic Freedom Fighters.”
L’ANC dopo aver perso tantissimi consensi ora si assume un rischio enorme spostando l’asse verso destra, anche quella più estrema. Se il governo non riuscirà a dare risposte concrete su povertà e disuguaglianze, per l’ANC si aprirebbe una crisi profondissima, che potrebbe trascinare il Paese nell’instabilità.