La crisi Stellantis e dell’automotive sta già creando le prime difficoltà all’intero indotto automobilistico della provincia.
Proprio ieri è saltato il tavolo sindacale tra la Tiberina di Cassino e le Organizzazioni Sindacali, Fim, Fiom e Fismic Confsal.
Il tavolo sindacale era stato convocato per discutere dei Contratti di Solidarietà, un ammortizzatore sociale utilizzabile in momenti di crisi produttiva, successivo alla cassa integrazione ordinaria.
Le Organizzazioni Sindacali in ben quattro incontri precedenti avevano chiesto non solo garanzie produttive, ma di costruire un accordo all’interno del quale venissero contenute alcune indennità utili ad alzare il misero assegno di solidarietà.
Lo scopo quindi era quello di giungere ad un accordo dignitoso – come hanno scritto le Organizzazioni Sindacali in un loro comunicato congiunto – che doveva prevedere la maturazione dei ratei ed un allungamento di ulteriori sei mesi dei contratti di solidarietà, visto l’incertezza del settore.
Al tavolo di trattativa, invece, la direzione aziendale ha cambiato le carte in tavola, non ricevendo le richieste sindacali, togliendo dall’accordo la maturazione dei ratei e riducendo di un mese l’allungamento dei contratti di solidarietà. La discussione che ne è scaturita non ha portato a nessuna intesa, con la direzione aziendale ferma sulle sue posizioni, della serie prendere o lasciare.
Nel comunicato le Organizzazioni Sindacali hanno fatto sapere che “l’azienda ci ha qualificato come ricattatori, solo per aver chiesto dignità, occupazione e giusto salario. La stessa azienda che in nessuno degli incontri è riuscita a dirci quante giornate ancora c’erano a disposizione di Cassa Integrazione Ordinaria, prima del contratto di solidarietà. L stessa azienda ha lasciato passare come concessioni l’anticipo del pagamento e la rotazione previste dalla normativa.” Si legge nella nota sindacale.
Insomma una vicenda alquanto difficile da gestire. Nello stabilimento Tiberina i contratti in somministrazione lavoro sono stati cessati con la conseguente perdita di lavoro da parte delle maestranze somministrate.
Le Organizzazioni Sindacali hanno respinto la proposta di accordo ritenendola irricevibile e la vicenda resta ora sospesa.