Un centinaio di persone hanno partecipato a Castel Gandolfo alla “secchiata” organizzata dal Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani e Italia nostra per sensibilizzare i cittadini, l’opinione pubblica e la politica sui problemi dei laghi dei Castelli.
La “secchiata” a Castel Gandolfo, il racconto
La manifestazione è iniziata in piazza della Libertà a Castel Gandolfo, dove si sono susseguiti gli interventi del comitato e dei cittadini.
Poi, riempiti i secchi con l’acque della fontana del Bernini, si è sviluppata la catena fino alla foce del lago, dove i recipienti sono stati svuotati.
“Lo riempiamo noi il lago di Castel Gandolfo” è stata una manifestazione provocatoria e di sensibilizzazione che segue quella già fatta al lago di Nemi, poco più di un mese fa.
Le immagini della manifestazione
La situazione dei laghi dei Castelli
Il livello del lago si abbassa continuamente da anni, senza soluzione di continuità e tra cemento, emungimenti dei pozzi privati e dell’Acea se si continua di questo passo tra venti anni il lago dei papi rischia di essere un ricordo.
Al centro della protesta anche il progetto del nuovo acquedotto che il comune di Albano vuole realizzare e che comporterà un pompaggio di acqua dagli attuali 2 a 12 milioni di metri cubi l’anno per portare l’acqua alle ville di Monte Gentile. Una vera follia secondo cittadini e comitato.
Le richieste dei comitati
“È un’azione simbolica ma anche un momento di lotta importante in cui vogliamo dimostrare che al momento sembra interessare solo a cittadini e cittadine che il lago si sta prosciugando”, afferma il Comitato Protezione Boschi dei Colli Albani.
“Chiediamo alle istituzioni di dichiarare immediatamente lo Stato di Emergenza Ambientale – prosegue il comitato – per i laghi e iniziare a prendere provvedimenti: basta prelievi idrici in falda, basta cementificazione, basta tagli dei boschi, basta dispersioni idriche dalle tubature (a Nemi 78%, a Castello ed Albano il 62%), basta nuovi pozzi e pozzi abusivi”.
Infine, in merito alla costruzione del nuovo acquedotto, la domanda provocatoria del comitato: “Questa nuova condotta necessiterà anche dell’abbattimento di numerosi alberi pregevoli lungo il costone per raggiungere la zona di Monte Gentile: a che pro? Perché aumentare i prelievi con il lago che si sta prosciugando”?