A causa dell’escalation delle violenze, degli intensi bombardamenti e degli ordini di sfollamento di massa, e la mancanza di pause umanitarie assicurate nella maggior parte del nord di Gaza, il Comitato tecnico della polio per Gaza, fra cui il Ministero della Salute palestinese, l’OMS, l’UNICEF e l’UNRWA e i partner sono stati costretti a rimandare la terza fase della campagna di vaccinazione contro la polio, che sarebbe dovuta cominciare il 23 ottobre.
Questa fase finale della campagna in corso aveva l’obiettivo di vaccinare 119.279 bambini nel nord di Gaza.
Le attuali condizioni, fra cui gli attacchi in corso sulle infrastrutture civili, continuano a mettere a repentaglio la sicurezza e il movimento delle persone nel nord di Gaza, rendendo alle famiglie impossibile portare i loro bambini in sicurezza a vaccinarsi, e agli operatori sanitari lavorare.
Tutta la logistica, le forniture e le risorse umane formate sono state preparate per vaccinare i bambini nel nord di Gaza con una seconda dose di vaccino antipolio orale di tipo 2 (nOPV2), dopo un primo ciclo condotto nella Striscia di Gaza dal 1° al 12 settembre 2024.
Tuttavia, dato che l’area attualmente approvata per le pause umanitarie temporanee è stata sostanzialmente ridotta – ora limitata solo a Gaza City, una diminuzione significativa rispetto al primo ciclo – molti bambini nel nord di Gaza non avrebbero ricevuto la dose di vaccino antipolio.
Per interrompere la trasmissione del poliovirus, almeno il 90% di tutti i bambini in ogni comunità e quartiere deve essere vaccinato – un prerequisito per una campagna efficace per interrompere l’epidemia e prevenirne l’ulteriore diffusione.
Le pause umanitarie sono essenziali per il successo della campagna, in quanto consentono ai partner di consegnare le forniture per la vaccinazione alle strutture sanitarie, alle famiglie di accedere in sicurezza ai siti di vaccinazione e alle squadre mobili di operatori sanitari di raggiungere i bambini nelle loro comunità.
Un ritardo nella somministrazione della seconda dose di nOPV2 entro sei settimane riduce l’impatto di due cicli di vaccinazione a distanza ravvicinata sul rafforzamento dell’immunità di tutti i bambini e sull’interruzione della trasmissione del poliovirus. Il fatto che un numero significativo di bambini non abbia ricevuto la seconda dose di vaccino metterà seriamente a rischio gli sforzi per interrompere la trasmissione del poliovirus a Gaza.
Questo potrebbe anche portare a un’ulteriore diffusione del poliovirus nella Striscia di Gaza e nei Paesi vicini, con il rischio che altri bambini rimangano paralizzati.
Dall’avvio del secondo ciclo di campagna antipolio a Gaza il 14 ottobre 2024, 442.855 bambini sotto i 10 anni sono stati vaccinati con successo nel centro e nel sud della Striscia di Gaza – il 94% del target in queste aree. Un totale di 357.802 bambini tra i 2 e i 10 anni hanno ricevuto integratori di vitamina A come parte delle azioni per integrare la consegna di vaccini contro la polio con altri servizi essenziali a Gaza.
È fondamentale fermare l’epidemia di polio il più presto possibile, prima che molti bambini rimangano paralizzati e che il poliovirus si diffonda ulteriormente. È cruciale quindi che la campagna di vaccinazione nel nord di Gaza venga facilitata attraverso l’attuazione di pause umanitarie, assicurando l’accesso in tutte le zone in cui ci sono bambini idonei a ricevere il vaccino.
L’OMS e l’UNICEF invitano tutte la parti ad assicurarsi che i civili, gli operatori sanitari e le infrastrutture civili, come scuole rifugi, ospedali, siano protetti, e rinnovano l’appello a un cessate il fuoco immediato.