Ieri il Sindaco di Roma Gualtieri ha illustrato il progetto del termovalorizzatore che dovrebbe essere costruito a Santa Palomba. Ne ha tessuto le lodi, parlando di risparmi, parlando di recupero e riciclo, ma a santa palomba saranno bruciati 600 mila tonnellate l’anno di rifiuti. Il Sindaco capitolino ha anche affermato che i rifiuti viaggeranno su rotaia, essendo Santa Palomba dotata di stazione ferroviaria. Insomma ha presentato questa soluzione come l’unica praticabile e che entrerà in funzione nel 2027.
Non si sono fatte attendere però le repliche dei comitati che proprio sabato hanno chiamato a raccolta oltre 1000 persone per la manifestazione contro la realizzazione del termovalorizzatore che da Albano ha raggiunto Ariccia.
“È fin troppo comodo decantare le prodigiose virtù del suo mega impianto che però continua a tenere rigorosamente segreto, da questo punto di vista Gualtieri se la canta e se la suona”.
È quanto dichiara in una nota l’Unione dei Comitati contro l’inceneritore. “È ormai da un anno che invitiamo il Commissario Gualtieri a un confronto pubblico sull’inceneritore ma da parte sua e delle sue strutture non possiamo finora che registrare differimenti o dinieghi all’accesso ai documenti richiesti e segnatamente al piano economico finanziario, progetto di fattibilità tecnico economica verbali della commissione giudicatrice.” Prosegue l’Unione dei Comitati.
“L’ostentata sicurezza con la quale ancora oggi annuncia tempistiche realizzative mai verificatesi al mondo per lo stesso tipo di impianti – prosegue la nota dell’Unione – con ogni probabilità serve solo a nascondere la preoccupazione che presto o poi tardi dalla maggioranza di governo o all’interno delle stesse forze politiche della coalizione che lo sostiene in Campidoglio possa essere chiesto conto di un impianto che sarebbe dovuto servire per il Giubileo e per la cui gestione aveva ricevuto i poteri anche in materia di autorizzazioni agli impianti di rifiuti.” Continua la nota dell’Unione dei Comitati
“Ma se a due mesi dall’apertura della Porta Santa e con unica offerta pervenuta, – concludono dall’Unione – il mega impianto resta lontanissimo dall’essere autorizzato, ribadiamo che, causa l’avvenuto superamento del tempo massimo utile alla sua realizzazione, come del resto per gli altri impianti non realizzati, le ordinanze di Gualtieri vengano prontamente revocate in considerazione dei devastanti impatti ultratrentennali che causerebbero su territori e popolazioni.”