Il 1° settembre 2024 inizierà nella Striscia di Gaza una campagna di vaccinazione antipolio in due fasi. Durante ogni ciclo della campagna, il Ministero della Salute palestinese (MOH), in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) e i partner, fornirà due gocce del nuovo vaccino orale antipolio di tipo 2 (nOPV2) a più di 640.000 bambini sotto i dieci anni di età.
Il MOH, l’OMS, l’UNICEF, l’UNRWA e i partner sono pronti per la campagna e i preparativi sono stati completati. 1,26 milioni di dosi di vaccini e 500 contenitori per il trasporto dei vaccini sono stati consegnati a Gaza. Altre 400.000 dosi di vaccino arriveranno presto a Gaza.
Oltre 2.180 operatori sanitari e per la sensibilizzazione delle comunità sono stati formati per fornire le vaccinazioni e informare le comunità sulla campagna.
Per fermare l’epidemia e prevenire la diffusione della polio a livello internazionale è necessario raggiungere almeno il 90% di copertura vaccinale durante ogni ciclo della campagna.
“Accogliamo con favore l’impegno preliminare per tregue umanitarie specifiche per ogni area durante la campagna. Chiediamo a tutte le parti di sospendere i combattimenti per consentire ai bambini e alle famiglie di accedere in sicurezza alle strutture sanitarie e agli operatori per la sensibilizzazione delle comunità di raggiungere i bambini che non possono accedere alle strutture sanitarie per la vaccinazione antipolio.” Afferma in una nota l’UNICEF
Senza tregue umanitarie, non sarà possibile portare a termine la campagna, che viene già attuata in circostanze molto limitate e molto impegnative.
In risposta all’impegno a tregue umanitarie specifiche per ogni area, è stato concordato che la campagna sarà effettuata in un approccio graduale per tre giorni ciascuno, iniziando con la Gaza centrale, seguita da Gaza meridionale e da Gaza settentrionale.
A causa dell’insicurezza, dei danni alle strade e alle infrastrutture e del costante sfollamento della popolazione, è improbabile che condurre la campagna per soli tre giorni in ogni area sia sufficiente a raggiungere un’adeguata copertura vaccinale. La copertura vaccinale sarà monitorata per tutta la durata della campagna ed è stato deciso di prolungare la vaccinazione di un giorno laddove necessario.
“Oltre 2.180 operatori sanitari e per la sensibilizzazione delle comunità sosterranno l’attuazione della campagna. La loro sicurezza è fondamentale. Esortiamo tutte le parti a garantire la loro protezione e quella delle strutture sanitarie e dei bambini.” Aggiunge la nota UNICEF.
L’UNICEF ribadisce il suo appello a un cessate il fuoco per consentire la ricostruzione del sistema sanitario e il rafforzamento delle vaccinazioni di routine.