La nomina dell’assessore Servadio arriva in Parlamento. Ed era inevitabile visto che la prefettura di Roma, investita del problema da oltre un anno, non si è degnata nemmeno di dare una risposta ai firmatari dell’esposto.
A sollevare il problema è stato il parlamentare dei Verdi Filiberto Zaratti che, su sollecitazione di AVS di Velletri ha deciso di presentare una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Interno, Piantedosi.
L’interrogazione arriva dopo che oltre un anno fa tutta l’opposizione del consiglio comunale di Velletri aveva sollevato il problema dell’incompatibilità sia al Prefetto di Roma che all’Anac. I mesi sono passati ed anche un anno, senza che nessuna notizia arrivasse dalla Prefettura.
A questo punto AVS ha deciso, in solitaria, di affidare a Filiberto Zaratti una interrogazione parlamentare specifica.
Una interrogazione abbastanza puntuale e nella quale solleva preoccupazioni riguardo la nomina di Fausto Servadio come assessore ai lavori pubblici, infrastrutture e PNRR del Comune di Velletri. Per Zaratti, ma anche per l’opposizione di Velletri, la nomina di Servadio ad assessore rappresenta un potenziale conflitto di interessi dovuto al ruolo di Servadio come amministratore unico della società che detiene la maggioranza delle azioni dell’azienda aggiudicataria di un appalto pubblico nella stessa città, della quale l’amministratore è la figlia.
La Micor è la società che si è aggiudicata la gara per la realizzazione del secondo asilo nido per un importo di circa un milione e mezzo di euro, poco prima delle elezioni amministrative di Velletri nelle quali Servadio si era candidato a sindaco.
Servadio, poi ha siglato un accordo politico con il centro destra e il sindaco Cascella lo ha nominato assessore ai lavori pubblici con delega al PNRR nella sua giunta.
Poco prima della sua nomina, Servadio si è dimesso da amministratore della Micor, ma la stessa società è controllata per il 70% da un’altra società immobiliare della quale Servadio è amministratore.
La vicenda era finita anche nell’inchiesta giornalistica di La7 “100 minuti”. Per tornare all’interrogazione di Zaratti, il deputato ha asserito nella sua interrogazione che Servadio, nel momento dell’accettazione della nomina, avrebbe firmato una dichiarazione in cui affermava l’assenza di cause di inconferibilità e incompatibilità, come previsto dal TUEL e dal decreto legislativo n. 39.
Zaratti mette in dubbio proprio la veridicità di questa dichiarazione, richiamando l’articolo 63 del TUEL, che vieta, a chi ha partecipazioni, anche indirette, in società coinvolte in appalti con il comune di ricoprire cariche amministrative.
Zaratti ha puntualizzato che la società di cui Fausto Servadio è amministratore unico e principale azionista, controllerebbe l’impresa aggiudicataria dell’appalto. Il parlamentare ha evidenziato che questa situazione potrebbe rappresentare un evidente conflitto d’interessi.
Servadio da una parte è assessore ai lavori pubblici con delega al PNRR e dell’altra controllerebbe una delle sue società che ha appalti con il Comune di Velletri.
Per avvalorare questa tesi Filiberto Zaratti ha portato a supporto della sua tesi una sentenza della Corte di Cassazione che sancisce l’incompatibilità tra l’interesse privato che mira al profitto e l’interesse pubblico dell’ente locale, specie quando l’amministratore pubblico ha un ruolo predominante nelle aziende coinvolte.
Ora la palla passa al Ministero e al Prefetto che forse, questa volta dovrà per forza esprimere un parere di merito il che dopo oltre un anno sarebbe un atto dovuto, soprattutto nell’interesse dello stesso assessore ai lavori pubblici e dell’opposizione che ha sollevato il caso.